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Non serve un piano Marshall, ma un piano Delors/Draghi

Per contrastare la pandemia di coronavirus, con Banca europea per gli investimenti e Fondo europeo per gli investimenti, l’Europa potrebbe mobilitare 1.000 miliardi di euro. Da blog dell’Huffington Post.

Oggi si riunisce il Consiglio dei capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea a 27 per decidere come contrastare la crisi da pandemia anche per gli effetti sociali, economici e finanziari. Nove leader di Paesi dell’Eurozona hanno chiesto di emettere uno “strumento di debito comune “ ovvero i “Coronabond”. Questo per ora sembra impossibile data l’opposizione della Germania e altri Paesi. Dato il recente nulla di fatto dell’Eurogruppo un cambiamento di rotta avrebbe richiesto l’Eurosummit dei capi di Stato o di Governo a 19 dell’Eurozona e non quello odierno della Ue a 27. Si parla inoltre di un Piano Marshall per la ricostruzione, mentre si dovrebbe parlare di un Piano Delors/Draghi, almeno per chi conosce la storia della costruzione europea. Così per ora rimane fermo anche il potenziale della Banca centrale europea (Bce) che ha deciso un “Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp)” per 750 miliardi.

Sullo sfondo rimane anche l’uso del Mes (Meccanismo europeo di stabilità) per emettere “Coronabond” al fine di fronteggiare le urgenze di singoli Stati dell’area euro. Al proposito ho più volte segnalato possibili rischi rivenienti da uno Statuto molto rigido, sia per le condizioni prescritte ai fruitori del sostegno, sia perché prima di appellarsi a strumenti è bene sapere come funzionano, sia ancora perché le decisioni del Mes vengono prese alla unanimità degli Stati sottoscrittori. Quindi la Lettonia pesa come l’Italia e Malta come la Spagna!

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