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Un’altra Cernobbio per un’altra economia

Sabato 3 settembre alle ore 10 presso il CineTeatro – Oratorio di Cernobbio, ha inizio l’AltraCernobbio, le 49 organizzazioni di Sbilanciamoci con la partecipazione di rappresentanti della CGIL, di OXFAM, Fridays for future, Forum Diseguaglianze, un’iniziativa dove discutere e condividere idee e iniziative contro la guerra, per un diverso modello di sviluppo.

Il prossimo 3 settembre a Cernobbio le 49 organizzazioni di Sbilanciamoci con la partecipazione di rappresentanti della CGIL, di OXFAM, Fridays for future, Forum Diseguaglianze, ecc promuovono il forum alternativo a quello dello Studio Ambrosetti che si tiene ogni anno nella lussuosa Villa d’Este con la presenza del gotha dell’establishment italiano.

Noi di Sbilanciamoci saremo a Cernobbio, ma in una sala di un cinema parrocchiale, con i rappresentanti delle associazioni, ma anche con i testimoni del lavoro e del disagio economico e sociale di questi anni: operai delle fabbriche e della logistica, migranti e studenti, operatori sociali della sanità pubblica, messa alla prova da due anni di pandemia. Qui il programma provvisorio.

Le nostre proposte sono radicalmente alternative all’establishment di Cernobbio: intervento pubblico contro le privatizzazioni, disarmo contro la spesa militare, transizione ecologica vera contro il rilancio del nucleare e del gas, sanità e welfare pubblico contro i mercati sociali e lo smantellamento dei servizi, giustizia fiscale contro la flat tax, istruzione pubblica contro la sua mercantilizzazione. Proposte che specificheremo nella prossima “controfinanziaria” che avrà come oggetto la prima finanziaria del prossimo nuovo governo. Lanceremo la campagna Tax the Rich, per una politica di redistribuzione della ricchezza e della lotta alle diseguaglianze. L’eccesso di ricchezza in poche mani, i privilegi fiscali dei ricchi e dei super-ricchi sono un male sociale (e per l’economia) da sradicare. In due anni di pandemia i super-ricchi italiani hanno visto aumentare i loro patrimoni di 70 miliardi di euro, mentre le persone che vivono in povertà assoluta sono aumentate di 1 milione di unità.

Quando abbiamo convocato questa iniziativa, il governo Draghi non era caduto e le elezioni politiche non erano state indette. Se i partiti che si fronteggiano il 25 settembre e i candidati nelle diverse liste desiderano sapere cosa ne pensiamo del futuro dell’Italia, del modello di sviluppo che vogliamo, delle scelte politiche di cui abbiamo bisogno per un’economia di giustizia e sostenibile, questa può essere l’occasione giusta. Un’occasione per ascoltare e per capire se la politica può ricostruire un rapporto – non strumentale, non opportunistico – con la società civile e le sue organizzazioni.