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Una legge di bilancio ingiusta

La Campagna Sbilanciamoci! boccia su tutta la linea il disegno di legge di bilancio del governo Meloni. Il testo del comunicato con le critiche al provvedimento, punto per punto. Il paese avrebbe bisogno di ben altre misure e scelte per un nuovo modello di sviluppo e un’Italia capace di futuro.

La Campagna Sbilanciamoci! esprime un giudizio negativo sul disegno di legge di bilancio del governo Meloni. È una legge di bilancio ingiusta, che favorisce i privilegiati, che aggrava la situazione dei poveri e dei disagiati, che favorisce l’evasione fiscale, che accentua la precarizzazione del mercato del lavoro, che dà solo le briciole a sanità, istruzione e welfare e che non dà risposte al dramma del lavoro, delle diseguaglianze e alla necessità di costruire un nuovo modello di sviluppo e accelerare la transizione ecologica nel nostro paese.

FLAT TAX: UN REGALO AI PRIVILEGIATI
L’estensione della flat tax al 15% ai redditi fino a 85mila euro rappresenta una misura che accentua le disparità di trattamento fiscale, favorisce i redditi medio-alti e distorce il principio di progressività sancito dall’articolo 53 della Costituzione. Con soldi di tutti si dà un privilegio fiscale inaccettabile ai redditi medio-alti, mentre i redditi bassi e i lavoratori non ne traggono alcun beneficio.

ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE: UN ATTO INDISCRIMINATO
La rottamazione delle cartelle fiscali sotto i mille euro è un atto indiscriminato che favorisce tutti, sia coloro che non possono pagare, sia coloro che sono in condizione di farlo. È una misura che sancisce l’abdicazione del ruolo dello Stato nell’assicurare la legalità e il rispetto del patto tra contribuenti e cittadini.

LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE: MISSING
Non ci sono misure di rilevo nella legge di bilancio per combattere l’evasione fiscale. Questa assenza – insieme alle misure sul contante e sulla rottamazione delle cartelle (sostanzialmente un condono) – danno un segnale molto negativo sull’intenzione dello Stato di perseguire il rispetto delle leggi in materia fiscale.

IL CONTANTE A 5MILA EURO: UN FAVORE AGLI EVASORI
L’innalzamento del limite dell’uso del contante da mille a 5mila euro è un oggettivo favore all’evasione fiscale. Non è una forma di semplificazione per i pagamenti alle famiglie di reddito medio-basso, ma un aiuto a chi – attraverso il contante – vuole far perdere le tracce al fisco di operazioni finanziarie, che possono anche avere tracce di riciclaggio di denaro sporco frutto di affari criminali.

REDDITO DI CITTADINANZA: UN ATTACCO AI POVERI
La riduzione del periodo di beneficio del reddito di cittadinanza a 8 mesi e l’obbligo ai beneficiari di frequentare 6 mesi un corso di formazione – insieme alla prospettiva di cancellare dal 2024 questo fondamentale strumento di inclusione sociale – rappresentano un attacco ai poveri e a chi si trova in condizioni di bisogno, un passo indietro nella legislazione sociale di lotta alla povertà.

SANITÀ, ISTRUZIONE, WELFARE: SOLO BRICIOLE
Briciole a sanità, istruzione, welfare e trasporto pubblico locale: non più di 3 miliardi di euro. Continua il definanziamento del sistema sanitario pubblico nazionale: i pochi soldi in più nella legge di bilancio sono solo per far fronte all’aumento dei costi dell’energia. Non ci sono risorse adeguate per il crescente fabbisogno di servizi sanitari e sociali e per adeguare il personale nelle strutture. Praticamente nulla a scuola e università.

VOUCHER E COLLABORAZIONI OCCASIONALI: PIÙ PRECARIETÀ
Il ritorno dei voucher (dopo la loro limitazione nel 2017) e l’innalzamento del limite delle prestazioni occasionali da 5mila a 10mila euro rappresentano una ulteriore spinta alla precarizzazione del mercato del lavoro, un modo per accentuare lo sfruttamento dei lavoratori, privati delle più elementari forme di protezione sociale e di tutela, esposti a forme di ricatto da parte dei datori di lavoro.

PREVIDENZA: NIENTE DI NUOVO SOTTO IL CIELO
Le misure sulla previdenza non sono positive. Invece di mettere in campo misure strutturali per rivedere la legge Fornero, il governo si inventa una nuova quota (103), peggiora l’opzione donna e non allarga l’APE sociale. La rivalutazione delle pensioni minime è poco più che simbolica. Si parla di poche decine di euro.

MIGRANTI: PIÙ ESPULSIONI E PROROGA EMERGENZA UCRAINA 
Nella legge di bilancio si stanziano altri soldi per i centri di trattenimento e di rimpatrio dei migranti “al fine di assicurare la più efficace esecuzione dei decreti di espulsione dello straniero”. Proroga dello Stato di emergenza connesso all’esigenza di accogliere la popolazione ucraina, ma nessuna misura prevista per l’inserimento sociale dei migranti, per ampliare l’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo e dei rifugiati e per accelerare veramente le procedure – ancora troppo lunghe – e solo del riconoscimento del diritto d’asilo.

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: NON PERVENUTA
Anche in questa legge di bilancio non ci sono, a questo momento, risorse aggiuntive per la cooperazione allo sviluppo. Da tempo l’Italia si è impegnata nelle sedi internazionali per raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del PIL, mentre siamo poco al di sopra dello 0,2%. Si tratta di una grave latitanza, soprattutto di fronte alla reiterata volontà di sostenere i paesi da cui vengono i migranti: volontà rimasta sulla carta.

MISURE CONTRO IL CARO-ENERGIA. MA A TEMPO
Le misure contro il caro-energia, continuazione di quelle del precedente governo, sono doverose, ma sono a tempo (fino a marzo 2023) e non affrontano in modo strutturale il problema dei costi dell’energia nel nostro paese, limitandosi ad una misura parziale (“contributo di solidarietà”) per la tassazione degli extra-profitti e non rilanciando la necessità di una più poderosa spinta verso le rinnovabili, anche puntando di più sulle comunità energetiche, accelerando il superamento della dipendenza dal gas e dal petrolio e abbandonando ogni velleità del ritorno al nucleare.

AMBIENTE: NON CI SIAMO
Ben poco c’è nella legge di bilancio sull’ambiente, e alcune delle misure (come il Ponte sullo Stretto e la Torino-Lione) non sono certo condivisibili. Fatto salvo che molte misure sono contenute nel PNRR, colpiscono l’irrisorietà delle risorse destinate al fondo per la lotta al consumo di suolo e alla lotta al dissesto idrogeologico – prioritaria di fronte alla tragedia di Ischia – e l’ennesimo rinvio dell’introduzione della plastic tax e della sugar tax.

IL PONTE SULLO STRETTO: UN RITORNO AL PASSATO
La riapertura delle attività della Società dello Stretto, nella prospettiva di far ripartire la progettazione e la realizzazione del Ponte sullo Stretto, è un ritorno al passato, già ripetutamente bocciato dalle organizzazioni ambientaliste, dalla comunità scientifica, dalle comunità locale. Si tratta di una grande opera inutile – e foriera di infiltrazioni affaristiche e criminali – che stride con le arretrate condizioni infrastrutturali del sistema stradale e ferroviario della Sicilia e della Calabria, che dovrebbero essere oggetto prioritario degli investimenti pubblici.

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Per questi motivi il giudizio della Campagna Sbilanciamoci sulla legge di bilancio è negativo. Il paese avrebbe bisogno di altre misure e scelte per un modello di sviluppo nuovo e per un’Italia capace di futuro. Servono maggiori investimenti pubblici per la scuola, la sanità, il welfare e l’ambiente. Serve una dura lotta contro le diseguaglianze e la povertà. Abbiamo bisogno di politiche per la pace e il disarmo, per la cooperazione allo sviluppo, per i diritti dei migranti. Bisogna dare risposte al lavoro e alla politica industriale.

Serve una legge di bilancio radicalmente diversa. Come quella che abbiamo pubblicato sulla nostra Gazzetta non Ufficiale.