Il Regno Unito abbandona il fallimentare sistema del “franchising”, introdotto con la privatizzazione delle ferrovie negli anni Novanta. Il trasporto pubblico è ora chiamato a immaginare come sarà il mondo dopo la pandemia.

Il Regno Unito abbandona il fallimentare sistema del “franchising”, introdotto con la privatizzazione delle ferrovie negli anni Novanta. Il trasporto pubblico è ora chiamato a immaginare come sarà il mondo dopo la pandemia.
Il puzzle dei debiti pubblici dei paesi europei e le politiche, divergenti, nell’Unione per alleviarne il peso. Senza che siano state diradate le nubi sulle pressioni dei paesi cosiddetti “frugali” in funzione del patto di stabilità.
Regioni del Nord e del Sud, un’Europa sempre più divisa: le dinamiche dell’economia producono squilibri tra centri e periferie, ed è compito della politica affrontarli. Il nuovo libro di Gianfranco Viesti offre una mappa delle asimmetrie di oggi.
La crisi pandemica si è manifestata in modo asimmetrico, colpendo con forza titanica consumi e reddito. In Italia si sovrappone a debolezze endogene e lasciti degli errori di austerity. Persino McKinsey ha capito che se non crescono i salari non ci sarà una solida ripresa. Ma non Confindustria.
L’equilibrio economico e finanziario nel mondo emerge dal Covid trasformato. Mentre l’asse industriale si sposta sempre più verso i paesi asiatici, un’indagine Mediobanca mette in luce l’enorme giro d’affari del settore “websoft”, dal quale l’Italia resta esclusa.
La finanza non è un videogioco. In molti hanno pensato che il libero accesso al mercato tramite le app di trading online possa aver dato finalmente l’occasione di “democratizzare” la finanza. Alessandro Messina, direttore di Banca Etica, ci ha spiegato come la realtà sia ben diversa.
Il Tesoro Usa con Janet Yellen ha lanciato la proposta di una tassazione minima mondiale. Le Big Tech e le altre corporation sarebbero così chiamate a dare un maggiore contributo ai piani anticrisi. E l’Europa? Finora sulla politica fiscale ha parlato molto e fatto niente.
L’analisi storico-economica proposta da Thomas Piketty consente di cogliere la peculiarità del ventesimo secolo, quando rispetto ad altre epoche vi è stata una riduzione dei livelli di disuguaglianza. Ma la regola del capitalismo è ben altra, e non sembra lasciare spazio al verificarsi di nuove eccezioni.
«Il mercato rende liberi, ed altre bugie del neoliberismo», di Mauro Gallegati è piacevolmente leggibile anche da non economisti e fa venire in mente il Candide di Voltaire. Da il manifesto.
Negli Usa ci si chiede se siano troppi o pochi i 1.900 miliardi di stimolo all’economia messi in campo dal presidente Biden. Purtroppo non siamo più nel 1929 e neanche nel 2008 e se tutti gli stimoli non riusciranno a raggiungere redditi e consumi rischieranno di essere inghiottiti senza effetto dalla finanza e dai tassi […]