Il Nobel a Williamson arriva tardi, come un Oscar alla carriera. Ma, nell’anno della crisi finanziaria globale, questo premio assume un nuovo significato. Il mercato costa
Archivio | Mondo
La terra e la crisi, il clima dell’economia indiana
Più del crash mondiale colpisce la siccità. Le previsioni congiunturali sono buone, ma lo sviluppo resta legato al grande peso dell’agricoltura. E ai monsoni
Nel settore dell’energia il potere passa di mano
Il petrolio brasiliano, il gas russo. Come le risorse naturali dei Bric cambiano l’asse energetico mondiale. Con numerose conseguenze
Quanto è lontana Copenhagen
La Conferenza sul post-Kyoto è vicina, l’Italia non è pronta. Quel che il nostro paese non ha fatto, quello che si dovrebbe fare. Le richieste delle Organizzazioni non governative in vista di un vertice che dovrebbe essere cruciale per i destini del mondo
A che punto è la riforma del sistema finanziario
Le proposte in ballo, le intenzioni del governo Usa, quelle del G20. Le linee di intervento su banche e finanza, a un anno dal grande crollo. In attesa dei fatti concreti
Economisti in crisi. Lettera alla Regina
“Torniamo alla realtà”. Il testo della lettera di dieci economisti inglesi in risposta alla domanda della Regina alla Lse: “come mai non avete previsto il crack?”
Se il debito privato entra nei parametri europei
Già si pensa a un’exit strategy per far rientrare il debito nelle gabbie di Maastricht. Ma cosa succederebbe se misurassimo tutti i debiti, pubblici e privati?
Campagna acquisti cinese all’estero
Una miniera di rame in Afghanistan, un megaprestito alla Moldavia. Gli investimenti all’estero della Cina crescono, e spiazzano lo scacchiere internazionale
È il momento buono per la Tobin Tax
La tassa anti-speculazione ideata dal premio Nobel Tobin seduce finalmente i regolatori della finanza. Mentre il nostro ministro dell’Economia, professore di antimercatismo, pensa a strumenti inutili come la de-tax o la “Robin Hood tax”
Il modello economico giapponese e le elezioni
Invecchiamento della popolazione, debito pubblico, bassa produttività, servizi inefficienti, stagnazione prolungata: non è l’Italia, è il Giappone