Le nuove regole non riducono i contratti atipici, ma li rendono più costosi. In una situazione di crisi come l’attuale, è molto probabile che il maggior costo sia pagato solo dai lavoratori stessi. O, peggio, che il loro lavoro sia tagliato
Archivio | Italie
Le fandonie sui lavoratori troppo protetti
In Italia i lavoratori sono meno protetti che in Francia e Germania. L’accanimento sull’art.18 è inutile e solo simbolico. Il vero problema è la scarsa produttività del sistema
Speciali Fiom
Far arrivare la democrazia nel lavoro non è mai stato facile. Oggi, in un periodo in cui ai lavoratori viene negato il diritto di parola e di rappresentanza e in cui la crisi legittima pratiche antidemocratiche, lo è ancora meno di prima. Per questo sosteniamo le battaglie della Fiom Cgil e per questo, insieme al […]
Una storia attuale
La solidarietà tra i dipendenti della casa editrice Einaudi le ha permesso di sopravvivere a una crisi profonda, salvaguardando la vita dei lavoratori e un ricco patromonio culturale
Le rose di Monti, le spine di Passera
La spirale della crisi del debito non si è fermata, le politiche di austerità aggravano la recessione, le rigidità ideologiche del governo aggravano la crisi sociale
Caro ministro Riccardi, cos’è lo ius culturae?
L’idea dello ius culturae – lanciata dal ministro Riccardi – è ambigua e pericolosa, perché rischia paradossalmente di alimentare il conflitto multiculturale
Niente di tecnico, molto di tecnocratico
La riforma del mercato del lavoro non risponde a esigenze “tecniche”, anzi obbedisce a un’interpretazione sbagliata dei problemi dell’economia. Perché la democrazia sta rinunciando a se stessa?
Il pacco squilibrato della riforma
La riforma dell’articolo 18 oggi, quella degli ammortizzatori sociali al 2017. Nell’intervento del governo si ripropone la vecchia politica dei due tempi. Il primo va in scena subito, il secondo arriverà a dramma compiuto. Senza ribaltare la trama: troppo poco, e male, si fa per il nuovo welfare per i precari
Tutto qui il sapere dei tecnici?
Il documento del governo sulla riforma del lavoro lascia irrisolte le questioni principali: flessibilità e precariato, livello salariale, produttività delle imprese, mancanza di una politica industriale
Stranieri e italiano, la caccia al tesoro
Permesso a punti e gabelle, entrano in vigore le nuove norme. Con molta vessazione e poca integrazione. Il nostro Stato chiede che si studi la lingua, ma non dà gli strumenti per farlo