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Più forti i venti di guerra

L’escalation militare è nei fatti. L’incendio nucleare è dietro l’angolo. C’è nei governi e nelle istituzioni internazionali una drammatica sottovalutazione dei rischi che stiamo correndo. Europe for Peace ha lanciato tre giorni (24-25-26) di mobilitazione nazionale ed europea. Ci saranno manifestazioni anche a Berlino, Londra, Parigi, Bruxelles. La strada del negoziato è l’unica perseguibile, mobilitiamoci.

Non hanno mai smesso di soffiare, ma i venti di guerra in Europa sono ancora più forti.

L’escalation militare è nei fatti, con la recrudescenza dei combattimenti sul terreno, l’invio di nuove potenti armi offensive dall’occidente, la protervia delle minacce sempre più drammatiche da Mosca. L’incendio nucleare è sempre lì, dietro l’angolo. C’è nei governi e nelle istituzioni internazionali una drammatica sottovalutazione dei rischi che stiamo correndo: l’isteria bellicista ha la meglio sulla ragionevolezza, i decibel dei proclami militari sovrastano le poche flebili parole di invito ad abbassare i toni guerreschi. Quando non solo si esclude la possibilità del cessate il fuoco, ma addirittura l’eventualità di sedersi al tavolo con i russi, allora si sta imboccando un tunnel dove alla fine c’è solo il disastro.

L’escalation militare è, appunto, accompagnata dalla totale mancanza di idee e di iniziative per far tacere le armi e far partire un conseguente negoziato. Mai la diplomazia internazionale ha toccato un punto così basso. L’unica opzione sul campo è “vincere la guerra”: contro Putin, contro la Russia, contro i separatisti (che erano tali già da prima dell’inizio della nuova guerra) della Crimea e del Donbass. Dall’occidente nessuna voce ragionevole, solo appelli alla guerra “ per procura “, con le nostre armi, ma usate dagli altri. Mai la voce – nei governi e nelle istituzioni internazionali – della richiesta di una descalation dei combattimenti e del cessate il fuoco è stata così debole, nemmeno ai tempi della guerra fredda. 

Il prossimo 24 febbraio sarà un anno dall’inizio della guerra e Europe for Peace ha lanciato tre giorni (24-25-26) di mobilitazione nazionale: manifestazioni e presìdi in tutte le città. Ma in quei giorni, sempre con il cartello Europe for Peace”, ci saranno manifestazioni anche in altre città europee: Berlino, Londra, Parigi, Bruxelles e tante altre. Lo slogan delle mobilitazioni è : “La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno!”, con la richiesta di un immediato cessate il fuoco, del negoziato, di una conferenza internazionale di pace. Invitiamo tutti i gruppi pacifisti a manifestare in quei  giorni, a far sentire davanti ai municipi e alle prefetture la propria voce.

Questa è l’unica strada possibile. L’obiettivo della vittoria militare non è un’opzione, è solo la strada per un allargamento del conflitto e un’aggravamento della guerra. 

Fermiamoci, finché siamo in tempo.