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L’assalto al Congresso e la deriva repubblicana

Ci vorrà tempo per ricostruire la dinamica dell’irruzione della folla trumpiana negli edifici del Congresso. Lascia diversi interrogativi il comportamento delle agenzie di intelligence. Dal blog su Atlante Treccani.

Cominciamo con le notizie normali: il Congresso degli Stati Uniti ha bocciato le obiezioni alla certificazione del risultato elettorale avanzate da rappresentanti e senatori repubblicani e ratificato la vittoria di Joe Biden e Kamala Harris. Se le settimane passate dal 3 novembre fossero state normali, questa non sarebbe una notizia; lo diventa perché dopo il voto il presidente degli Stati Uniti e una serie di suoi alleati, tra cui alcuni eletti, hanno alimentato false teorie del complotto su frodi elettorali. Prima della certificazione del voto decine di Corti statali e federali, fino alla Corte suprema, avevano respinto le obiezioni avanzate dalla campagna Trump.

Date le notizie sane, passiamo al tentativo di pseudo-colpo di Stato al quale abbiamo assistito nella giornata del 6 gennaio, che per quanto goffo e senza speranza di riuscita, segna un punto molto basso per la più potente e antica democrazia del pianeta. La giornata di ieri merita di essere analizzata e ricostruita, le cose da dire sono molte, meglio farlo per punti.

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