La proposta UE dà corpo alle posizioni imposte al vertice sulla salute globale del G20 e punta a coordinare la risposta alla pandemia attraverso massicci investimenti, per indurre le industrie a fare quello che si son rifiutate di fare finora: le licenze volontarie. Da il manifesto.
n vista dell’incontro dell’8 e 9 giugno all’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc): «A very shameful proposal», una proposta davvero vergognosa. Non è da meno Brook Baker di Public Citizen, che ha definito il documento europeo «a corpse», un cadavere. C’è da chiedersi innanzitutto se gli estensori del documento abbiano mai letto il testo dell’Accordo TRIPS sulla proprietà intellettuale. Parrebbe proprio di no.
Bruxelles introduce, come proposte nuove, clausole già iscritte nel trattato TRIPS da 25 anni. In alternativa alla sospensione di alcuni articoli del TRIPS suggerita da India e Sudafrica, la proposta europea si dilunga sulle licenze obbligatorie ma ignora che i governi possono già auto-determinare le circostanze in cui derogare al brevetto, e che non servono negoziati con le aziende per l’uso governativo di un prodotto farmaceutico se sussiste l’utilizzo pubblico, non-commerciale e mirato alla soluzione di problemi sanitari ( Art. 31 e 31bis).