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La rotta d’Italia

• La rotta d’Italia e una campagna elettorale fuori rottadi Andrea Baranes e Grazia NalettoLe proposte di Sbilanciamoci, le cose da fare nei primi 100 giorni del nuovo governo, e una campagna elettorale che ha ignorato i contenuti. La nostra agenda per il dopo-elezioni e l’impegno di 118 candidati al Parlamento che hanno sottoscritto l’appello “Io mi Sbilancio!”

• Cosa Nostra nell’urna. Come vota la Siciliadi Margherita Billeri, Mario Centorrino e Pietro DavidLa mafia condiziona il voto di un milione di elettori in Sicilia. Dopo l’astenzione alle regionali del 2012, ora tratta pacchetti di voti locali e accordi con chi offre favori: affari, condoni, leggi su misura

• La rotta d’Italia e le politiche da sperimentaredi Fabrizio BarcaChe fare dopo le elezioni? Più domanda, nuova offerta, più lavoro e qualità degli interventi sono i punti chiave di una politica capace di innovare, sperimentare e produrre risultati per i cittadini. Con partiti che ritrovino il loro ruolo e restituiscano una dimensione democratica alla politica economica

• Le tasse di Palermo e il voto dell’evasionedi Margherita Billeri, Mario Centorrino e Pietro DavidQuattro palermitani su dieci sono sconosciuti al fisco. Solo 4 mila persone hanno un reddito di oltre 100 mila euro, ma in provincia circolano 35 mila auto di grossa cilindrata. Come vota l’evasione?

• Come si può cambiare la finanzadi Vincenzo ComitoGli scandali delle banche, in Italia e in Europa, continuano a moltiplicarsi e le iniziative di riforma tardano. Che cosa potrà fare il nuovo governo italiano? • Un salario minimo per legge a tutela del lavorodi Lia FubiniLa caduta dei salari aggrava la recessione e produce povertà. È il momento di introdurre un salario minimo per legge e correggere le leggi su lavoro e sindacato. E di sostenere le imprese che vogliono investire

• La disoccupazione crea disoccupazione. Intervista a Luciano Gallinodi Alessandro RizziQuattro milioni di senza lavoro, decine di miliardi di reddito perduto, la crisi che non finisce mai, disoccupazione che crea disoccupazione. Ma altre politiche sono possibili, per il lavoro, la spesa pubblica, il welfare. La rotta d’Italia secondo Luciano Gallino

• L’economia mafiosa e la democrazia negatadi Margherita Billeri, Mario Centorrino, Pietro DavidIl dibattito elettorale ignora la negazione della democrazia che esiste nei territori dove domina la criminalità mafiosa. Un silenzio inspiegabile, quando mancano le condizioni minime di sicurezza per il voto

• Riforme fallite, società disorganizzatadi Nicola MelloniAlla base della crisi italiana c’è il fallimento delle riforme della “seconda Repubblica”. Non serve continuare su quella strada, serve rinnovare la politica, organizzare la società, ricostruire una classe dirigente

• I giudici e i derivati. 160 miliardi nei conti pubblicidi Andrea BaranesLa Corte dei Conti denuncia il pericolo derivati e chiede agli amministratori locali di agire contro le banche che hanno venduto loro contratti derivati. Per non diventare complici

• L’agenda di Sbilanciamoci!, e di 87 candidatidi Grazia Naletto“Io mi sbilancio!” è l’impegno che la campagna Sbilanciamoci! ha chiesto ai candidati alle elezioni politiche di prendere per far “cambiare rotta” al paese e riavvicinare società e politica. Finora hanno risposto in 87

• La crisi cancella la questione meridionaledi Mario Centorrino e Pietro DavidL’effetto delle manovre Tremonti-Monti peserà più sul Sud. Il dualismo del sistema territoriale Italia persiste, anzi si aggrava. Come si concilia tutto questo con i disegni di crescita

• La strada smarrita di scuola, università e ricercadi Vincenzo ComitoL’istruzione, l’università e la ricerca hanno subìto i tagli peggiori negli ultimi governi. Ma il problema è anche nel loro funzionamento, nei meccanismi di potere, nei rapporti con le esigenze del paese

• Il clima nell’urna. La lezione di Sandydi Martino MazzonisL’uragano Sandy potrebbe cambiare la rotta d’Italia. Come gli Stati Uniti imparano a fare i conti con il cambiamento del clima e le sue conseguenze sulle città, l’economia, la politica

• La flex-security dell’Agenda Montidi Giovanni GuidettiLa coalizione di Mario Monti ha in agenda una politica del lavoro fondata su una flex-security a cui mancano troppe cose: il sostegno ai redditi, la formazione, il rilancio della domanda, le relazioni sindacali

• La crescita, questa sconosciutadi Paolo PalazziIn campagna elettorale l’obiettivo di tutti è la crescita. Ma che cosa vuol dire? Quali meccanismi portano alla crescita nel capitalismo? E siamo sicuri che è proprio quello che vogliamo?

• L’Imu e il non voto dei poveridi Mario Pianta Metà degli italiani poveri non vota. Secondo l’ultimo sondaggio Swg (1), l’area del non voto viene data al 30%, ma sale al 45% tra chi ha un reddito basso. • F35 e spese militari: le alternative possibilidi Leopoldo NasciaIl dibattito sull’opportunità di acquistare i caccia F35 è al centro del dibattito politico, dopo le dichiarazioni del leader del centro sinistra Pierluigi Bersani sulla necessità di ripensare la partecipazione al programma. Rivediamo come sono andate le cose

• Una società civile senza protesta?di Donatella Della PortaLa campagna elettorale apre alla “società civile” ma, quando questa inizia a protestare, si scontra sempre con una repressione pesante. Alla democrazia serve riaprire gli spazi di conflitto

• Le alternative di gestione dei servizi pubblici localidi Alessandro Iadecola e Roberto MostacciSu acqua e servizi locali la finanza ha messo le mani, a spese dei cittadini. Per rispettare il referendum, un’alternativa ora c’è: una gestione senza profitti e rendite, e con gli utenti al primo posto

• Il bilancio espansivo che serve all’Europadi Sergio BrunoContro l’inerzia delle politiche e delle idee dominanti, per uscire dalla crisis serve un bilancio federale europeo che arrivi al 10% del Pil, finanziato da Tobin tax ed emissione di moneta della Bce

• Il lento apprendimento della democraziadi Laura BalboIl vortice della campagna elettorale semplifica tutto, ma i problemi sono complessi e serve un lento apprendimento per cambiare i rapporti tra forme di partecipazione e politica istituzionale

• Macro e micro. Le vie dell’intervento pubblicodi Stefano Sylos LabiniUn’Europa meno depressiva, una moneta più liquida, il rilancio della domanda, banche pubbliche, politiche per l’energia e i rifiuti. Modeste proposte per un governo di centro sinistra

• Ascesa e declino del Prodotto pro capitedi Giuseppe TravagliniLe distanze tra l’Italia e gli altri paesi avanzati si stanno allargando: in termini di Pil per abitante siamo ritornati ai livelli relativi degli anni ’70. Le cause? La caduta della produttività e il tasso di occupazione

• La struttura che manca all’economia italianadi Roberto RomanoLa via d’uscita dalla crisi proposta da Sbilanciamoci deve fare i conti con la debolezza della struttura produttiva italiana: è necessario investire nei settori emergenti

< aragraph>• Vent’anni di governi, vediamo i risultatidi Massimiliano Di PaceLa campagna elettorale ignora i risultati delle promesse passate. In vent’anni, su crescita, deficit e debito, il centrodestra (e i governi tecnici) hanno sempre fatto peggio dei governi di centrosinistra

• Ripensare gli obiettivi e i metodi della contrattazionedi Davide Antonioli e Paolo PiniProduttività e salari stagnanti, crescita piatta, e contrattazione in declino. Come riprendere un percorso virtuoso ripensando obiettivi e metodi della contrattazione collettiva. La proposta di produttività programmata e contrattata può essere una ricetta? Discutiamone

• Aumentare il numero dei dipendenti pubblicidi Guido OrtonaConsiderazioni di efficienza indicano che occorre aumentare il numero dei dipendenti pubblici in Italia. Una proposta

• Agenda Monti. Se il lavoro conta menodi Mimmo CarrieriLa polemica di Monti si fonda sul presupposto della marginalità dei sindacati nelle scelte generali. Un paradigma sotterraneo, che è venuto in luce con chiarezza e per paradosso proprio negli anni della crisi

• La politica per cambiare. A partire dai contenutidi Giulio MarconLe prossime elezioni possono essere un’occasione di cambiamento. I margini sono stretti, le difficoltà molte e, per chi è legato alla “politica dal basso”, sarebbe sbagliato affrontare questa sfida appiattiti sulla realpolitik da un lato, o chiusi in una logica di autoreferenzialità dall’altro, in una schizofrenia politica tra tatticismo e testimonianza

• Cosa manca all’Europa per essere europeadi Paolo PiniLa rotta dell’Italia, ma in una Europa da cambiare. Una Europa troppo economica e poco politica che ammazza la crescita e l’occupazione con il rigore di bilancio. Ma un’altra rotta è possibile, mantenendo la moneta unica ma cambiando regole e politica economica. Ed introducendo più democrazia, anche nell’economia

• Una discussione sulle cose da faredi redazione di Sbilanciamoci.infoElezioni 2013, prima i contenuti. Facciamo il punto della discussione aperta da sbilanciamoci.info sulla “rotta d’Italia”: la politica economica, e non solo, che vorremmo mettere in cima all’agenda del governo che uscirà dalle urne del 24 e 25 febbraio

• Recuperare imprese, creare lavorodi Francesco GaribaldoOgni manovra finanziaria ed economica va subordinata all’obiettivo dell’occupazione. Per farlo, non bastano le (pur necessarie) politiche espansive, e un mercato che selezioni le imprese. Occorre salvare e recuperare il grosso delle forze manifatturiere

• La casa al centro, i giovani al marginedi Roberta CarliniLe tasse sulla casa al centro della campagna elettorale. Un ritornello che oscura le vere emergenze del momento. Ma quanti giovani hanno la casa e pagano l’Imu

• Altre energie per cambiare climadi Sergio AndreisIl prossimo parlamento dovrà decidere sulla strategia energetica nazionale. Occasione per ribaltare un’impostazione basata sul petrolio e opere connesse; e inquadrare le politiche energetiche all’interno di quelle per il clima

• Capitali spariti, banche da cambiaredi Andrea BaranesLa Bce dà 1000 miliardi alle banche, ma il credito non c’è. I paradisi fiscali restano e i capitali vanno all’estero. Le entrate Imu finiscono nel salvataggio di Monte Paschi. Come si può cambiare il sistema bancario

• Un Pil al verde. Che fare per l’ambientedi Gianni SilvestriniIl Pil del nostro paese è in calo e forse non tornerà ai valori pre-crisi del 2007 prima del 2020. Ma uscire dalla crisi presuppone un’accelerazione delle politiche industriali verdi e un riorientamento dello sviluppo dell’economia in tutti i settori

• Egemonia al centro, declino in periferiadi Francesco Bogliacino La politica italiana è legata a doppio filo a quella europea, che riflette la crisi di egemonia del capitale del “centro” e il suo allargarsi ai danni dei paesi della “periferia” europea

• Le cose da fare nei primi cento giornidi redazione di Sbilanciamoci.info Se la rotta deve cambiare, nei primi cento giorni di nuovo governo ci sono quattro cose da fare subito: meno armi più scuole, dai soldi sporchi lavori verdi, un fisco contro le disuguaglianze, il lavoro da tutelare. E una da fare prima: cittadinanza per chi nasce da noi

• Cambiare l’agenda, scegliere le prioritàdi Felice Roberto PizzutiL’emergenza economia italiana, più che imporre un’agenda Monti, ne richiede il superamento, e una netta scelta per una nuova direzione. All’interno dei vincoli europei, ma senza subalternità culturale e politica

• La politica come professione. Onestadi Guglielmo RagozzinoÈ diffusa l’opinione che la politica sia una serie di compromessi accettati per arricchirsi in fretta. Per vincere tale pregiudizio occorrono regole sicure, parole chiare, azioni trasparenti e un rapporto stretto con la società

• L’Italia nella rotta d’Europadi Claudio Gnesutta e Mario PiantaLa rotta d’Italia passa per l’Europa. Il nuovo governo si dovrà scontrare con Berlino e Bruxelles, ma ci sono spazi di manovra e alleanze possibili per politiche espansive e limiti alla finanza. L’obiettivo è cambiare la rotta di un’Europa che va verso una grande depressione

• La rotta d’Italia. Vincere per cambiaredi redazione di Sbilanciamoci.infoL’Italia è in rotta, e le elezioni del 24-25 febbraio 2013 sono decisive per far cambiare rotta al paese. La redazione di Sbilanciamoci.info apre una discussione sui contenuti da mettere al centro della campagna elettorale e dell’azione del prossimo governo, per chiudere con le politiche di Berlusconi e Monti. Dopo “la rotta d’Europa”, discutiamo della “rotta d’Italia”. Da oggi alle elezioni, ogni giorno un intervento. Da leggere, diffondere, discutere

A che punto siamo
Promemoria L’io e la società, senza la politica (21 dicembre 2012)di Rossana Rossanda

Promemoria L’anno perduto tra Berlusconi e Monti (15 dicembre 2012)di Rossana Rossanda Promemoria Dopo le primarie, reinventare la politica (30 novembre 2012)di Rossana Rossanda Promemoria Un anno dopo, Monti e a capo (23 novembre 2012)di Rossana Rossanda • L’anno perduto di Mario Montidi PitagoraDopo un anno di governo Monti l’economia italiana sta peggio di prima. È peggiorata la situazione della finanza pubblica, più grave la recessione, più disuguale la distribuzione del reddito. E nel 2013 tutto diventerà più difficile per i vincoli del Fiscal compact. Così, le alternative per la politica economica sono due… • Il giovane esercito di leva della grande recessionedi Roberta CarliniTredici milioni in Europa, più di 2 in Italia. Il numero di giovani esclusi da lavoro, scuola e formazione è esploso nel corso della crisi. L’Eurostat ne stima il costo: 153 miliardi per l’Europa, 32 per l’Italia UE: la crisi è più grave, il cambiamento più urgentedi EuroMemorandumIl rapporto EuroMemorandum 2013 (qui una sintesi) è realizzato dal gruppo European Economists for an Alternative Economic Policy in Europe, che dal 1995 pubblica ogni anno un’alternativa alle politiche europee. Euromemorandum e Sbilanciamoci! sono tra i fondatori della Rete europea degli economisti progressisti • Una rete per un’altra politica economica in Europadi Rete europea degli economisti progressistiAl Forum Firenze 10+10 è stata lanciata la Rete europea degli economisti progressisti(European Progessive Economists Network) in un meeting promosso da Euromemorandum, Economistes Atterrés francesi, Sbilanciamoci! dall’Italia, Another Road for Europe, /emphasize>cui hanno partecipato gruppi di economisti, associazioni e think tank tra i quali Econosphères dal Belgio, Econonuestra dalla Spagna, il Transnational Institute, Critical Political Economy Network, Transform! e molti altri. La Rete ha elaborato il documento sulle politiche economiche alternative per l’Europa che pubblichiamo. Per adesioni: anotherroadforeurope@gmail.com • Ritorno a Firenze. Oltre il muro liberista (2 novembre 2012)di Rossana RossandaLe attuali politiche dell’Europa sono indifendibili, un’altra rotta è obbligatoria. Come passare dalla protesta alla proposta e all’unione su una politica diversa. Vero antidoto all’astensione e al grillismo • Una norma distributiva per l’Europa che verràdi Claudio GnesuttaProtezione sociale, con standard di diritti e salari, e protezione dalla finanza. Queste sono le due condizioni essenziali per poter affrontare una politica economica, che aggredisca il nodo irrisolto della costruzione europea: le differenze strutturali tra le economie nazionali • Economia europea, sono pessime quelle previsionidi Mario PiantaTre volte su quattro la BCE sull’economia dell’eurozona ha sbagliato le previsioni. Il governo italiano prevedeva per il 2012 una crescita dello 0,6% e oggi siamo a un calo superiore al 2%. Dietro ai numeri, a essere sbagliato è il modo di pensare l’economia • Finanza e capitalismo. Che cosa è cambiatodi Claudio GnesuttaGli intrecci della finanza con la produzione, il potere economico e il consenso sociale sono essenziali per capire la crisi di oggi. Il peso che ha ora la finanza è diventato insostenibile per l’economia e la società. O si ridimensiona la finanza, o si riduce lo spazio per la democrazia e i diritti sociali