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La politica è anche degli esseri non umani

Un’alleanza tra umani, animali e pianeta per salvare gli ecosistemi e il futuro delle nuove generazioni. Il libro “La Politica degli animali” di Gianluca Felicetti, presidente della Lav, pubblicato dalla casa editrice People, allarga la frontiera dei diritti.

Un’alleanza tra umani, animali e pianeta per salvare gli ecosistemi e il futuro delle nuove generazioni

Gianluca Felicetti – persona civile, coerente e appassionata – è presidente della LAV (Lega Anti Vivisezione) dal 2006, ma già a 16 anni era attivo nell’organizzazione: una vita spesa a difesa degli animali contro quella particolare forma di razzismo che si chiama specismo e ha appena pubblicato “La politica degli animali”, per la casa editrice People, fondata da Pippo Civati.

Felicetti ricorda che in nome della cosiddetta superiorità della razza umana gli animali sono da sempre oggetto delle nostre presunte necessità: li mangiamo, li usiamo per vestirci, ce ne serviamo per la ricerca scientifica. Gli animali hanno dei diritti? I farisei dicono che sì, hanno il diritto a non essere maltrattati (il benessere animale), come molte normative nazionali e convenzioni internazionali già prevedono. 

Ma qual è il diritto più importante per un essere vivente? Non servono grandi letture filosofiche – come quelle di George Edward Moore o di Tom Regan – per capire che nella gerarchia dei diritti (una volta che ammettiamo che gli animali siano non oggetti, ma dei soggetti e dunque titolari di diritti) per un essere vivente al primo posto sta il mantenimento della sua esistenza e al secondo quello che questa non venga umiliata e ferita con maltrattamenti e vessazioni. Si tratta di esseri viventi – sicuramente diversi dagli umani – ma una quantità significativa di essi ha sentimenti simili ai nostri: paura, dolore, benessere, gioia. Abbiamo compassione per chi  prova dolore e sofferenze, ma solo se si tratta di umani o di cani e gatti e poco altro. Gli altri ci servono, sono degli oggetti, non degli esseri viventi. Goffredo Fofi ha dato questo titolo ad un libro pubblicato da Contrasto: “Non mangio niente che abbia gli occhi” e il premio nobel per la letteratura 2003 Coetzee ne “La vita degli animali” (1999) ha descritto con grazia ed eleganza le ragioni e le virtù di un’etica diversa da quella rozza e fredda confinata agli umani. Parliamo di etica, non di compassione.

Sugli animali – ricorda Gianluca Felicetti –  è stato impiantato un vero business. Sono stati costruiti dei veri e propri lager per animali, dove miliardi di esseri viventi vengono mandati al massacro per soddisfare i nostri “bisogni” alimentari. Il 90% della carne che consumiamo deriva dagli allevanti intensivi. Si tratta di una vera e propria industria, che ripercorre l’approccio fordista e taylorista delle fabbriche del Novecento. In Cina c’è un grattacielo di 26 piani (una sorta di parcheggio multipiano) dove sono tenuti in cattività decine di migliaia di maiali, “accuditi” (ingozzati, lavati, dopati, narcotizzati) con un sistema robotizzato. Ma il tema non è solo quello del benessere animale, perché l’effetto che questi allevamenti hanno sulle emissioni di CO2, sulla propagazione di malattie, sullo sfruttamento dei migranti che, per pochi euro, vengono utilizzati come guardiani ed assistenti, è devastante.

Il merito, però, del lavoro di Felicetti è nell’accento sulla parola “politica”. Il presidente della LAV ripercorre nel corso del tempo atti normativi, iniziative parlamentari, battaglie istituzionali per far avanzare la frontiera dei diritti degli animali: molti passi avanti sono stati fatti, ma lunga è la strada che bisogna ancora percorrere. E ci dice che – oltre le considerazioni morali e interiori, oltre la testimonianza – è possibile una “politica degli animali” (bellissimo che Gianluca non l’abbia chiamato una politica per gli animali) che riguarda i diritti di quest’ultimi e la contestazione di un business economico che sulla pelle degli animali ha arricchito corporation alimentari, farmaceutiche e della moda. La “politica degli animali” è anche una questione sociale e ha bisogno che cambino comportamenti e stili di vita, che venga allargata la frontiera dei diritti, che la transizione ecologica sia al servizio degli umani, ma anche degli animali. La Campagna Sbilanciamoci ogni anno misura le sue proposte concrete (politiche ed economiche) nella legge di bilancio: sarebbe bello che la LAV ci desse una mano (e magari aderisse alla nostra campagna!) con la nostra controfinanziaria, che è colpevolmente carente in questo ambito.

Il libro di Gianluca Felicetti è dunque un testo prezioso che ci fa pensare e ci indica alcune strade da seguire, e che riguarda la politica. Ecco perché è importante leggerlo.