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Europe For Peace, sit-in a Napoli per chiedere la fine del conflitto in Ucraina

Napoli risponde presente alla chiamata di “Europe For Peace” per chiedere la fine del triste conflitto in Ucraina e, contestualmente, l’apertura di una conferenza internazionale di pace per evitare altre carneficine nel cuore del vecchio continente.

Questo pomeriggio in centinaia hanno gremito Largo Berlinguer, nella centralissima via Toledo, aderendo alla mobilitazione diffusa promossa da Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo in tutta Italia che culminerà in una grande manifestazione pacifista in programma a Roma il prossimo 5 novembre.

Circa un centinaio, tra scout, associazioni, sindacati e semplici cittadini sono scesi così in piazza per chiedere, ancora una volta, una soluzione immediata che porti al cessate il fuoco. Numerose le bandiere della pace, portate da uomini e donne di tutte le età, sventolate nel corso del sit-in tra l’attenzione di tanti passanti e turisti. Un unico e solo grido comune per tutti: «Napoli città di pace». Questo il testo che si legge su uno striscione esposto nel corso della mobilitazione dai manifestanti.

«Questa di oggi è una manifestazione che non ha simboli ma un solo significato: Napoli è per la pace – ha spiegato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – come sindacato abbiamo aderito a questo grande cartello fatto di associazioni, di donne e uomini, per dire stop alla guerra e per l’apertura di un tavolo internazionale per la pace. Oggi ci ritroviamo qui, con le lavoratrici e i lavoratori, con i giovani e i pensionati, insieme a tante associazioni per sollecitare le coscienze, ponendoci come obiettivo il grande appuntamento del 5 novembre a Roma».

Sono state difatti svariate le personalità, della città partenopea, che hanno aderito all’iniziativa. A partire dall’associazione partigiani italiani. «Questo conflitto – commenta il presidente dell’Anpi di Napoli, Ciro Raia – bisogna ad ogni modo chiuderlo in pace per tutti. Noi siamo per un unico conflitto: quello delle coscienze contro le mafie e i fascismi ancora presenti nel nostro Paese».

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