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Cessate il fuoco, solidarietà con le vittime

Chiediamo subito il “cessate il fuoco”, nel rispetto dei principi della legalità internazionale, della sovranità, dell’autodeterminazione dei popoli, del rispetto dei diritti delle minoranze. Chiediamo una grande spinta di solidarietà con la popolazione ucraina, con l’invio di aiuti di prima emergenza e con l’accoglienza dei rifugiati nel nostro paese. Con questo spirito aderiamo alla manifestazione […]

La campagna Sbilanciamoci! aderisce alla manifestazione per la pace il prossimo 5 marzo a Roma.

Molte organizzazioni della campagna Sbilanciamoci! sono direttamente coinvolte nella promozione della giornata di mobilitazione per chiedere il “cessate il fuoco” e per esprimere la solidarietà con le vittime e la popolazione ucraina, che sta subendo le drammatiche conseguenze della guerra.

Condanniamo l’invasione e l’aggressione delle forze armate russe e siamo vicini ai tanti pacifisti russi che stanno manifestando a Mosca, a San Pietroburgo e in tante altre città contro la guerra.

La strada deve essere quella del negoziato e non dell’invio delle armi, che serve solo ad alimentare e a prolungare la guerra. Bisogna disarmare e non riarmare, ridurre le spese militari e non investire nella guerra. Le armi non portano la pace, la strada non può che essere quella del dialogo e della mediazione per trovare una soluzione condivisa.

Serve un nuovo assetto delle relazioni internazionali fondato non sull’allargamento della NATO, ma su un sistema di sicurezza comune ancorato alle Nazioni Unite e agli altri organismi internazionali per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

Chiediamo subito il “cessate il fuoco”, nel rispetto dei principi della legalità internazionale, della sovranità, dell’autodeterminazione dei popoli, del rispetto dei diritti delle minoranze. Chiediamo una grande spinta di solidarietà con la popolazione ucraina, con l’invio di aiuti di prima emergenza e con l’accoglienza dei rifugiati nel nostro paese.

Con questo spirito saremo alla manifestazione di sabato 5 marzo: la pace, prima di tutto.