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Autori Sezioni: Paolo Pini

Il lavoro non è un mercato

Le politiche di austerità e di precarietà espansiva hanno improntato la politica economica europea attuata quasi in contemporanea nei vari paesi. L’esito è stato che i debiti sono aumentati, la crescita del reddito si è azzerata e quella dell’occupazione è divenuta negativa

I ripensamenti a metà della Bce

Diabolico perseverare/Secondo Draghi le stime della disoccupazione strutturale sono circondate da considerevole incertezza e la sua dimensione è sovrastimata

Il giorno dello “Sblocca Italia”

Venerdì 29 agosto alle ore 11.00, l’Istat ha divulgato alcuni dati dell’economia reale italiana. Da quell’ora Renzi non sembra essersi preoccupato molto dell’Istat. A noi, a differenza sua, un poco di preoccupazione è montata.

Economisti, quale futuro dopo la critica?

Criticare il pareggio di bilancio, l’insensatezza della riduzione del debito, della esasperata flessibilità del lavoro, o l’austerità espansiva è un esercizio di buon senso e necessario. Lascia tuttavia un vuoto di progetto e prospettiva che riduce l’economista a mero “critico”, seppur diversamente declinato

Con la depressione arriva anche la deflazione

Sono passati pochi giorni da quanto l’Istat ha certificato che siamo rientrati in recessione tecnica, dopo esserne usciti per un solo trimestre alla fine del 2013. Ora sempre l’Istat (1) ci informa che siamo vicini alla soglia della deflazione.

I pesci da pigliare

Per descrivere la situazione economica del paese e la capacità interpretativa della compagine governativa, in primis di Renzi, occorre ricorrere ad una vecchia storiella. Un ubriaco, una notte dopo molti bicchieri, perde la chiave di casa, e si mette a cercarla curvo sul suolo. Un passante si ferma e si offre di aiutarlo. Dopo qualche […]