Tra crisi economica, crisi ambientale e richieste di giustizia sociale l’economia sudafricana zoppica. Un approccio innovativo e condiviso alla redistribuzione è l’unica strada percorribile
![Sudafrica, nuovo modello contro la crisi southafrica](https://sbilanciamoci.info/wp-content/uploads/2016/02/southafrica-100x100.jpg)
Tra crisi economica, crisi ambientale e richieste di giustizia sociale l’economia sudafricana zoppica. Un approccio innovativo e condiviso alla redistribuzione è l’unica strada percorribile
Star bene senza Pil/L’austerità è servita a tagliare il welfare e il protocollo di Kyoto si regge su misurazioni che creano altri mercati e non migliorano il clima
Il prodotto interno lordo compie 80 anni. Molto più di un numero, il pil ha rappresentato un modello di società anche i processi politici e culturali. Ma come disse il suo stesso inventore, l’economista Simon Kuznets, ogni generazione deve riformulare i propri indicatori in risposta al mutare delle condizioni
Mandela è stato l’ultimo grande liberatore del XX secolo. Ora che se n’è andato, il nostro futuro sembra più incerto che mai. Il suo lavoro incompiuto diventa nostra responsabilità collettiva
Gates, Buffet, Skoll, Bloomberg, Rockfeller, Turner lanciano l’iniziativa Giving Pledge: puó “l’impegno a donare” dei miliardari filantropi aiutare il mondo?
Colpito dalla crisi, il vecchio Prodotto interno lordo potrebbe finire in pensione. Si estende una critica radicale, che ora fa breccia anche in luoghi mainstream
Il valore del capitale naturale è stato da sempre riconosciuto nella storia del pensiero. Ma sulla sua misurazione si sono separate l’economia e l’ecologia
Il fallimento di Copenhagen è anche un fallimento dei padroni di casa: l’Unione europea e i suoi Stati membri, incapaci di assumere un ruolo di leadership, di fornire garanzie e investimenti perché i paesi più poveri e le economie emergenti decidessero di assumersi responsabilità dirette nella riduzione delle emissioni
A pochi giorni dalla chiusura, la conferenza di Copenhagen sembra avviarsi verso il fallimento. Ora sono i paesi più poveri a chiedere maggiori finanziamenti, preparando una controproposta. Mentre la società civile circonda il Bella Centre, cresce il pessimismo tra i negoziatori. Ancora una volta è l’economia a irretire i negoziati
Copenhagen apre con una insperata convergenza tra i principali governi. Ma ci si limita a promesse non vincolanti e si torna a parlare di “cap and trade”