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Autori Sezioni: Fiorella Farinelli

I voti della generazione 2

Finito il chiasso sulla regola ambigua del 30 per cento, dei figli degli immigrati a scuola non si parla quasi più. E invece si dovrebbe parlare molto: di rendimento, criteri, strategie, risorse. A partire dai dati sui voti e sulle carriere scolastiche, che suonano un allarme sul quale si può ancora intervenire

Prof e buoi dei paesi tuoi

Insegnanti regionali doc, e test di dialetto per prendere la cattedra. La Lega si scatena sulla scuola, anche Gelmini annuncia graduatorie regionali. Eppure sono le scuole del Nord, piene di insegnanti che vengono dal Sud, le migliori nei test internazionali. E i numeri sui trasferimenti smentiscono gli allarmi

Gli stranieri a punti a scuola d’italiano

Fiore all’occhiello della Lega trionfante, arriva il “permesso a punti”. Un percorso a ostacoli per restare in Italia. Tra i principali, la conoscenza della lingua, al cui insegnamento però si tagliano i fondi. Ma proprio sulla base del permesso a punti si può esigere dalla politica centrale e locale un investimento sui corsi per gli […]

Da Gentile a Gelmini, e ritorno

Scuole superiori: non è una riforma, è un aggiustamento dell’esistente. Resta il buco nero delle medie, resta la gerarchia tra licei, tecnici e professionali, si archivia la società della conoscenza, si accentua il rischio che a 14 anni già tutti i giochi si chiudano. Mentre dovrebbero aprirsi, per il futuro del paese

Apprendisti e stregoni al lavoro

Sono 126mila i quindicenni né-né, fuori da scuola e lavoro. Per maggioranza e governo la soluzione è semplice: vadano a lavorare, con contratti di apprendistato, e addio all’innalzamento dell’obbligo scolastico. Una ricetta irrealistica e retrograda. Ma che non si combatte continuando a mettere steccati tra scuola e lavoro

Trenta per cento: Gelmini sbaglia i conti

L’annuncio, la necessaria correzione, il pattinaggio amministrativo. Ma il messaggio del tetto del 30% agli stranieri in classe è chiaro: quelle ragazze e quei ragazzi sono un problema, un danno da ridurre. Così si ignorano i numeri reali, si calpestano le esperienze concrete e autonome delle scuole, e si impone un modello di società chiusa

Scuola statale, supplente regionale

Con la norma “salvaprecari” i supplenti licenziati vengono messi, di fatto, a carico delle Regioni. Che dovranno scegliere se destinare parte del Fondo Sociale Europeo per ammortizzare i tagli della politica scolastica. Uno scempio istituzionale, alla faccia dei proclami sul federalismo, che non tutela chi ha perso il lavoro ma impedisce il buon uso dei […]