Qual è la situazione economico-finanziaria del gruppo Marcegaglia? In un libro delle Edizioni dell’Asino – Gruppo Marcegaglia. Un’analisi critica – Vincenzo Comito ne analizza la posizione strategica e le difficoltà economiche. Ne anticipiamo introduzione e conclusioni
Introduzione
Il nostro Paese manca, purtroppo, di un adeguato numero di grandi imprese in grado di reggere una competizione internazionale sempre più serrata e di sostenere in maniera forte uno sviluppo qualificato dell’apparato produttivo nazionale; una situazione che è peggiorata negli ultimi decenni. A stretto rigore, le grandi imprese a capitale prevalentemente nazionale che possono essere considerate tra le protagoniste della scena economica internazionale (per alcuni aspetti con una certa forzatura) sono soltanto sette o otto. Possiamo includere nell’elenco la Fiat, l’Eni, l’Enel, la Finmeccanica, le Assicurazioni Generali, l’Unicredit, l’Intesa San Paolo e forse Telecom Italia. Al di sotto di questa fascia di primo livello ci sono poi tra i venti e i trenta gruppi (il numero preciso dipende dal criterio di selezione usato) di dimensioni più ridotte – ma con un fatturato annuale superiore ai 3-4 miliardi di euro – che si sono comunque inseriti con una posizione di rilievo sulle scena economica. Tra questi possiamo anche considerare il gruppo Marcegaglia, venuto alla ribalta solo nell’ultimo periodo, dopo un rilevante processo di espansione.
Il testo che segue, redatto per conto della Fiom Cgil Lombardia, in seguito ad un accordo con l’organizzazione Sbilanciamoci di Roma, si concentra sull’analisi della situazione attuale, sulle prospettive di sviluppo del gruppo industriale Marcegaglia, con particolare riferimento alla dimensione economico-finanziaria, e sullo studio dei bilanci degli ultimi cinque anni di attività. A questo proposito è necessario ricordare che l’analisi di bilancio permette – se i documenti sono veritieri, se sono cioè redatti seguendo i principi contabili generalmente riconosciuti – di avere un quadro complessivo della situazione economico-finanziaria di una società o di un gruppo. D’altro canto, però, l’analisi di bilancio consente solo in parte ed indirettamente – facendo riferimento in particolare all’insieme dei documenti contenuti in un fascicolo, oltre a quelli strettamente contabili- di avere una visione più complessiva della situazione strategica, di mercato, organizzativa, della stessa società. E non permette di avere una visione più analitica della situazione economico-finanziaria del gruppo che si analizza, in particolare a livello dei singoli settori, degli stabilimenti e delle aree geografiche. Questa visione è possibile soltanto se questi dati sono contenuti nel documento di bilancio. Nel caso del gruppo Marcegaglia e di altri gruppi, i dati sono pochi.
I testi di riferimento che abbiamo a disposizione sono, nel caso specifico, oltre al bilancio consolidato dei vari anni (cioè di tutte le attività del gruppo), i bilanci di alcune delle principali realtà aziendali. Ciò che manca è invece il bilancio della società finanziaria capogruppo.
Di solito, l’analisi dei dati su di un periodo di riferimento relativo a più esercizi (almeno tre o quattro) e il confronto con i principali concorrenti nazionali ed internazionali permettono di leggere in maniera più corretta la situazione di un complesso aziendale che non esaminando il bilancio di un anno e della sola azienda. Così abbiamo preso in considerazione, nel caso specifico, un periodo di cinque anni, di solito pienamente adeguato a catturare le dinamiche in atto nell’andamento economico di un’impresa. Abbiamo, inoltre, fatto vari confronti con sei tra i principali concorrenti nazionali ed internazionali dello stesso gruppo.
La ricerca effettuata esplora brevemente, nella sua prima parte, la storia, i campi specifici e le aree geografiche di attività del gruppo, descrivendone anche la struttura societaria. Analizza poi, in sintesi, alcune tendenze in atto a livello globale nel mondo siderurgico, settore industriale principale in cui opera la società, e cerca di sviluppare anche un confronto tra alcune scelte strategiche operate dall’impresa rispetto a quelle portate avanti dalla migliore concorrenza. Seguono poi informazioni generali a livello della produzione e del fatturato della società, dell’andamento dell’occupazione, del costo del lavoro e di alcuni indici di produttività.
La seconda parte del testo si concentra sui temi economico-finanziari. Si sviluppa un’analisi dei bilanci della Marcegaglia a livello consolidato per quanto riguarda gli ultimi cinque anni di esercizio, con il calcolo dell’andamento dei principali indici economici, finanziari e gestionali, almeno per quanto riguarda quelli individuabili sulla base delle informazioni disponibili. Una parte importante dei dati di base utilizzati per questa parte della ricerca, al di là dei documenti di bilancio del gruppo Marcegaglia e di quelli di alcune imprese concorrenti, fanno riferimento alle analisi di R&S-Mediobanca (con la scheda “Marcegaglia spa”, 2011), integrate da ulteriori tabelle elaborate dall’autore e dal commento analitico delle cifre. I dati risultanti vengono successivamente confrontati, almeno per alcuni loro aspetti, con quelli dei principali concorrenti europei presenti nel settore, da Vallourec a Tenaris, a Tubitex, a Padana Tubi.
Segue un’analisi molto sintetica dei risultati specifici di alcune società del gruppo. Il rapporto si chiude con note di sintesi sui risultati dell’analisi, con considerazioni conclusive sulle prospettive potenziali e sui problemi che la società si trova di fronte. Nel testo sono inserite alcune note tecniche che servono per cercare di spiegare ai lettori – probabilmente in gran parte non specialisti di contabilità e finanza – i principali termini adoperati nel corso della trattazione.
Conclusioni
L’azienda Marcegaglia, dopo un periodo di grande espansione commerciale, produttiva ed economica (originata da una sostenuta crescita interna ed esterna, nazionale ed estera, supportata da rilevanti livelli di investimenti, che l’hanno portata a raggiungere le dimensioni dei grandi gruppi concorrenti), con lo scoppio della crisi nel 2008 (che ha comportato una caduta dei volumi e dei prezzi di vendita) si è trovata in difficoltà. La situazione strategica del gruppo (al di là delle particolari vicende della crisi) appare più diversificata della migliore concorrenza del settore, che concentra la sua attenzione sul lucroso mercato energetico, comparto nel quale la Marcegaglia è poco presente. Inoltre le vendite della Marcegaglia sono, nonostante i rilevanti e positivi sforzi fatti di recente, molto più concentrate in Italia e in Europa rispetto alla concorrenza, che è maggiormente presente nel resto del mondo.
A livello di analisi di bilancio, emerge soprattutto il crollo della redditività dell’azienda a partire dal 2008. La società non si è più ripresa da questa caduta nonostante un rilevante miglioramento delle vendite nel 2010. Colpisce, inoltre, il basso livello strutturale del valore aggiunto della società, indice di produzioni almeno relativamente povere. Apparentemente migliore è la situazione finanziaria, che si è deteriorata solo in misura ridotta nel periodo, nonostante la caduta della redditività e il grande programma di investimenti portato avanti.
Se facciamo di nuovo un confronto con la concorrenza migliore del settore scopriamo che anche sul fronte finanziario, come su quello economico e di posizionamento strategico, la Marcegaglia si trova in una situazione delicata, mentre le sue performance appaiono, rispetto ai protagonisti della scena mondiale, abbastanza problematiche su tutti i fronti.
Alla fine si può affermare che le prospettive del gruppo italiano sullo scenario interno ed internazionale, pur non essendo critiche, non sono entusiasmanti. In particolare, sembra difficile per il gruppo Marcegaglia riuscire a superare, almeno in parte, la situazione di inferiorità strategica di cui soffre attualmente rispetto ai migliori protagonisti del settore. Per altro verso non appare chiaro quanto, nel lungo periodo, la situazione della società potrà reggere rispetto ad uno scenario economico, tecnologico e politico in continuo e veloce movimento, con fornitori (presenti a monte del ciclo produttivo dell’azienda) che rafforzano il proprio potere di mercato nei confronti degli utilizzatori finali. Per andare avanti in maniera adeguata il gruppo dovrebbe cercare di accrescere, in misura sostanziale e in tempi relativamente rapidi, il valore aggiunto delle produzioni e la distribuzione geografica delle vendite. Un obiettivo che sembra scontrarsi, almeno in parte, con le limitazioni presenti dal lato delle risorse disponibili e con la realtà del mercato.
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