Sono 76 procedure di infrazione: 6 sono in multa. Dal 2012 ad oggi sono stati versati a Bruxelles 1,088 miliardi di euro. E delle 20 procedure ancora aperte, 11 sono in campo ambientale. Da Il Sole 24 ore.
Recenti procedure di infrazione aperte dalla Commissione europea ai danni dell’Italia hanno avuto l’attenzione della cronaca, in particolare quella relativa alla mancanza concorrenza nel settore delle concessioni balnearie. Il panorama, tuttavia, è assai più variegato, tanto che sei procedure sono giunte alla fase della multa. Alcune controversie molto radicate nel tempo mostrano le difficoltà del Paese ad adattarsi a elevati livelli di integrazione, almeno in alcuni campi.
Le procedure di infrazione riguardano la mancata trasposizione di un testo comunitario, l’errata trasposizione o l’errata applicazione di una direttiva, e infine la violazione di un regolamento, di un trattato o di una decisione.
Le fasi dell’iter prevedono una lettera di messa in mora, seguita da un parere motivato. In quest’ultimo caso, il governo ha due mesi per mettersi in regola. In caso contrario, Bruxelles può adire la Corte europea di Giustizia, la quale può comminare sanzioni finanziarie.
Secondo la Commissione europea, nel 2022 sono state aperte 551 nuove procedure, di cui 12 ai danni dell’Italia (il Paese oggetto del maggior numero di nuove procedure è stato il Belgio, con 40). Sempre a fine 2022 gli iter ancora in corso erano in tutto 1991.