Messaggio inviato all’Anpi dalla Federazione Internazionale dei Resistenti in occasione della manifestazione nazionale per la pace del 5 novembre a Roma. E un appello FIR per la pace.
MESSAGGIO DELLA FIR ALL’ANPI IN OCCASIONE DELLA MANIFESTAZIONE PER LA PACE
DEL 5 NOVEMBRE
Cari compagni, cari amici,
la F.I.R. è un “Ambasciatore di pace dell’ONU”. Siamo per la pace senza guerra!
Pertanto, la F.I.R. accoglie con favore questo importante raduno di persone che sperano e lavorano per la pace. Fin dall’inizio abbiamo condannato l’azione militare russa sul territorio dell’Ucraina e crediamo profondamente che l’escalation militare non sia una soluzione alle controversie tra la Federazione Russa e l’Ucraina.
Continuiamo a sostenere che questa azione militare debba essere fermata immediatamente e siamo d’accordo che una soluzione può e deve essere trovata solo attraverso negoziati che coinvolgano le istituzioni internazionali.
Le forze di pace di tutti i Paesi europei devono schierarsi pubblicamente a favore di questo e la F.I.R. sostiene con forza la vostra manifestazione.
Grazie per il vostro impegno, grazie per il vostro forte messaggio.
Gridiamo insieme: “Date una possibilità alla pace – Give Peace a Chance!”.
Appello comune per la pace
della Federazione Internazionale dei Resistenti (FIR) e della Federazione Mondiale dei Veterani (WVF)
La WVF e la FIR, entrambe insignite del titolo di “Ambasciatori di Pace” delle Nazioni Unite, nella tradizione dei combattenti della Seconda Guerra Mondiale e dei Resistenti contro il nazismo, in sintonia con le forze rilevanti della società civile in molti Paesi europei, alzano la loro voce per fermare la guerra in Ucraina.
Chiediamo a entrambe le parti e a tutte le forze alleate un cessate il fuoco immediato e l’avvio di negoziati internazionali.
Le armi non porteranno mai la pace, la diplomazia e i negoziati sono l’unica via.
In questo, ci vediamo uniti a Papa Francesco, che ha messo in guardia dal pericolo di una guerra nucleare, che avrà conseguenze catastrofiche non solo sul campo di battaglia, ma anche per tutti i Paesi europei e sicuramente per l’intera umanità.