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Stati Uniti, perché il virus uccide di più tra le minoranze

Le statistiche disponibili negli Stati Uniti relative alle appartenenze di gruppo dei malati e delle vittime rivelano un quadro disarmante per la popolazione afroamericana. Da Atlante Treccani.

In queste settimane ci siamo spesso sentiti ripetere che il Coronavirus è cieco e colpisce chiunque non si conformi alle regole del distanziamento e dello stare in casa. In effetti, anche negli Stati Uniti l’epidemia ha colpito diverse figure importanti e famose e la notizia del ricovero del premier britannico Johnson ha fatto il giro del mondo in pochi minuti. Se dunque la malattia è cieca, i dati sulle persone uccise dal virus indicano che le disparità del sistema sanitario degli Stati Uniti e le diseguaglianze sociali che implicano peggiori condizioni di salute ci vedono benissimo.

Allo stato non sono disponibili numeri relativi a tutto il Paese, ma le contee, città, Stati che diffondono le statistiche relative alle appartenenze di gruppo dei malati e delle vittime rivelano un quadro disarmante per la popolazione afroamericana. Un segnale di queste differenze lo si poteva avere guardando la sproporzione nel rapporto tra infetti e vittime tra Stati: meno in California, più in Michigan e Louisiana, dove l’epicentro della malattia sono le città di Detroit e New Orleans nelle quali risiede una quota di neri più alta della media statale.

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