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Quota cento, opzione donna La politica che non ci vede

Pensioni: chi beneficierà della quota cento e quanto l’opzione donna aiuta davvero le lavoratrici? Un’analisi di genere delle nuove politiche previdenziali. ingegnere.it

Con l’approvazione del decreto legge del 28 gennaio 2019, il governo inaugura una nuova stagione politica intervenendo su due capisaldi del sistema di welfare: l’introduzione del reddito di cittadinanza – quale misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale – e il superamento delle disposizioni in materia di trattamento pensionistico previste dalla Riforma Fornero. Il titolo del decreto del 28 gennaio è infatti Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.

Soffermiamoci sul secondo punto del provvedimento, ovvero sulla riforma del sistema previdenziale relativo al trattamento di pensione anticipata, la cosiddetta ‘quota 100’, al cui interno è prevista anche una ‘opzione donna’, con l’obiettivo di osservare la platea dei potenziali interessati, gli eventuali effetti redistributivi della manovra rispetto alla riforma Fornero, tenendo conto dei potenziali differenti esiti in termini di genere.

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