Il disegno di legge di bilancio (di cui non c’è ancora il testo) ma solo una sintesi del governo approvato ieri in Consiglio dei ministri è per Sbilanciamoci! una manovra maldestra e inadeguata.
Il 22 novembre la Controfinanziaria di Sbilanciamoci!
Accanto ad alcune misure condivisibili (l’accorpamento al 23% delle due aliquote intermedie e le risorse per il contratto nazionale del pubblico impiego), la manovra contiene misure sbagliate e maldestre: la conferma della flat tax al 15% e la conferma della aliquota del 43% per le classi di reddito medio sono uno schiaffo alla progressività e alla giustizia fiscale. Lo stesso accorpamento delle aliquote intermedie si traduce comunque in pochi spiccioli per i redditi più bassi.
“La parte fiscale della manovra – commenta il portavoce della campagna Sbilanciamoci!, Giulio Marcon – è regressiva e favorisce sostanzialmente i ricchi e i privilegiati. Nessun contributo viene chiesto ai miliardari e agli speculatori della finanza. Nessun vantaggio per i poveri e per le classi di reddito medio-basse”.
La manovra contiene anche misure che Sbilanciamoci! contrasta duramente come le risorse per il Ponte sullo Stretto e le missioni militari. “Vergognosa – continua Marcon – è l’idea del contributo di 2000 euro richiesto ai migranti per iscriversi al Servizio sanitario nazionale. In extremis sono stati recuperati 3miliardi di euro per la sanità pubblica, ma si tratta di un importo assolutamente inadeguato per far fronte ai crescenti bisogni sanitari della popolazione”. Nessuna risorsa per la lotta alla povertà, per il diritto allo studio e solo 10 milioni di euro in più per il Fondo nazionale per le politiche sociali: un’inezia di fronte alle emergenze sociali della popolazione, anche a causa della progressiva cancellazione del Reddito di Cittadinanza.
“È una manovra maldestra – conclude Marcon – perché dietro alcune misure di facciata e di marketing, non ci sono le risorse necessarie per il lavoro, per l’ambiente, i diritti. Il 22 novembre presenteremo la nostra Controfinanziaria con le proposte alternative delle associazioni per un nuovo modello di sviluppo e un’Italia capace di futuro”.