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Una donna da non dimenticare

Lo sguardo su Rossana di chi l’ha seguita da vicino per trent’anni, accompagnata, aiutata a scrivere. E l’invito a esplorare i suoi testi, l’archivio delle carte ora a Firenze e la sua biblioteca ora a Venezia.

Ricordo perfettamente il momento in cui Rossana decise di collaborare più assiduamente con il gruppo di Sbilanciamoci. È stato subito dopo aver perduto ogni speranza sulla possibilità di poter migliorare il livello della discussione politica all’interno della redazione del quotidiano il manifesto. Ma Sbilanciamoci.info le era sempre piaciuto, perché rappresentava esattamente quello che lei avrebbe voluto che fosse il giornale: un prodotto di ottimo livello di analisi politica, un gruppo coeso e preparato culturalmente, una notevole capacità di coinvolgere collaborazioni straniere per alzare lo sguardo su orizzonti culturali più lontani.

Era il 2012; pochi mesi prima Rossana aveva avviato la discussione di Sbilanciamoci su “La rotta d’Europa”, con l’articolo che apre questo ebook.

Nel dicembre di quell’anno è stata colpita da un ictus che le avrebbe impedito per sempre di continuare a scrivere con l’intensità e l’impegno che le erano propri. Non si è arresa, naturalmente, ha continuato a riflettere, a leggere e a scrivere (con l’ausilio delle mie dita), ma non ci si ritrovava: “Quando dètto, non riesco a pensare” diceva sempre. Ma non era vero, l’articolo era già stampato nella sua testa e fluiva quasi perfettamente dalla sua bocca alle mie mani. Mi mancano molto quei momenti, caratterizzati a volte dalla sua rabbia per l’imprigionamento del corpo, dalle mie parole che cercano di confortarla incitandola a reagire (perché ho visto situazioni peggiori) e dall’inevitabile litigio che ne scaturiva, ma tutto accompagnato sempre da un grandissimo affetto reciproco. Non la dimenticherò mai e non voglio che la si dimentichi.

Per questo vorrei informare i lettori curiosi di conoscere Rossana Rossanda che tutte le sue carte sono oggi consultabili presso l’Archivio di Stato di Firenze, sul sito del quale è disponibile il relativo elenco dei materiali. Invece la sua fornitissima biblioteca (assieme a quella di K.S. Karol, giornalista cosmopolita nonché marito) e alcuni oggetti della sua vita saranno raccolti a Venezia, presso l’Istituto storico della Resistenza e la storia contemporanea (Iveser), in due stanze che affacciano sulla laguna, nelle quali si potranno visionare anche molti filmati e video-interviste realizzati con lei e su di lei. Venezia era la città in assoluto più amata da Rossana, ci tornava ogni volta che poteva. Aver potuto riportarvi “pezzi” importanti della sua casa mi fa sentire sicura che ne sarebbe stata felice.

Firenze “città della forma” e Venezia “città della luce”, come lei stessa ebbe a definirle, saranno le città d’arte dove andare a ritrovare brani della vita di questa donna straordinaria che ho avuto il privilegio di accompagnare e di servire.