“Chiediamo un cessate il fuoco immediato con il ritiro dell’esercito russo dall’Ucraina”, con questo slogan il 20 novembre sia sono svolte manifestazioni in più di 30 città in Germania, da Monaco ad Amburgo, da Bonn a Berlino. Altre on programma il 24 febbraio.
Comunicato stampa dell’Alleanza per la Giornata di mobilitazione “Fermare l’assassinio in Ucraina – Il riarmo non è la soluzione” del 20 novembre 2022
In più di 30 città – da Amburgo a Monaco, da Bonn a Berlino – sabato si sono svolte azioni di mobilitazzione per la pace, contro la guerra in Ucraina e il riarmo delle forze armate. Gli organizzatori sono soddisfatti.
Un’alleanza di gruppi pacifisti e antimilitaristi ha indetto azioni a livello nazionale per il 19 novembre sotto lo slogan ” Fermare l’assassinio in Ucraina – Il riarmo non è la soluzione”, e numerose iniziative locali si sono attivate: a Berlino, gli attivisti hanno allestito una scialuppa di salvataggio davanti alla cancelleria federale e hanno chiesto “100 miliardi di euro per il salvataggio in mare invece del riarmo”. Inoltre, si è svolta una veglia davanti all’ambasciata russa nella capitale: “Chiediamo un cessate il fuoco immediato con il ritiro dell’esercito russo dall’Ucraina” – è stato l’appello all’azione. A Kassel, nel nord dell’Assia, un modello di bomba nucleare statunitense dislociata in Germania è stato utilizzato per mettere in guardia contro gli armamenti nucleari. A Tubinga, in occasione di un congresso della “Informationsstelle Militarisierung”, si è svolta una manifestazione sulla piazza del mercato. Ci sono stati raduni e azioni anche a Bad Hersfeld, Bamberg, Bielefeld, Bochum, Bonn, Braunschweig, Brema, Dresda, Düsseldorf, Francoforte, Friburgo, Gütersloh, Halle (Saale), Amburgo, Hannover, Heide/Dithmarschen, Ingolstadt, Kamenz, Karlsruhe, Colonia, Königs-Wusterhausen, Laage, Limburg, Magonza, Mannheim, Monaco, Münster, Neuwied, Saarbrücken e Saarlouis.
Le organizzazioni partecipanti sono soddisfatte e ringraziano tutti coloro che hanno partecipato alla giornata, nonostante le temperature rigide. In molti luoghi si ha potuto inviare un segnale forte contro la guerra e il riarmo e a favore della pace e del disarmo. Le richieste della giornata d’azione, come la “protezione delle persone che fuggono dalle guerre, l’accettazione degli obiettori di coscienza, degli obiettori di coscienza e dei disertori” rimangono più che mai attuali. Pertanto le organizzazioni considerano urgenti ulteriori azioni e si concentrano anche sul 24 febbraio 2023, primo anniversario dell’invasione russa.