Debito, potere e dissenso ai tempi della Grande Recessione. Un ciclo di seminari all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Con Colin Crouch e Mark Fisher
Debito, potere e dissenso: sono questi i concetti che sembrano governare il presente imponendo a ciascuno un debito esistenziale nei confronti della vita. Ma mentre i teorici più attenti discutono le possibili strategie di uscita dai sacrifici feroci imposti in questo momento all’Europa del Sud, ancora parte della popolazione europea pare vivere in una sorta di speranzoso attendismo, con l’idea che prima o poi la crisi passerà e finalmente tutti godremo di quell’agio che ci hanno sempre promesso, ma che non è mai arrivato. È abissale la distanza tra le dinamiche reali sottese alla creazione del debito sovrano, la voragine che separa una sfera finanziaria sempre più autoreferenziale e i tagli al welfare che lacerano la quotidianità. È abissale, eppure questa è forse la caratteristica che più descrive l’epoca contemporanea, nella quale il debito e la precarietà sono celati in un luccichio di parole d’eccellenza, innovazione e competizione. È in questo spazio che si colloca il ciclo di seminari dal titolo Talkin’ Bout Capitalism: talks about debt, power and dissent, che si terrà questa primavera presso la Scuola di Relazioni Internazionali dell’Università Ca’ Foscari e vedrà avvicendarsi a Venezia alcuni dei teorici più discussi del momento (il programma dettagliato del ciclo, a ingresso libero, è visibile qui).
Il primo seminario sarà tenuto da Colin Crouch, rinomato autore di Post-democrazia (Laterza, 2004) e Il Potere dei giganti: perché la crisi non ha sconfitto il neoliberismo (Laterza, 2012), docente di Sociologia Politica all’Università di Warwick, affermato studioso dell’involuzione della democrazia rappresentativa nel contesto globale e attento critico delle vicende politiche italiane. Colin Crouch terrà due seminari, il 28 e il 31 marzo. Seguiranno due appuntamenti, il 4 e 7 aprile, con Kees Van Der Pijl, docente di Relazioni Internazionali all’Università del Sussex, e autore di volumi come Global Rivalries from the Cold War to Iraq (Pluto Press, 2006) e Modes of Foreign Relations (Pluto Press, 2014). La difficoltà ad immaginare il futuro e il senso incombente di apocalisse è il tema affrontato il 17 aprile da Mark Fisher, che insegna Visual Cultures all’Università di Goldsmiths, Londra, ed è autore di Capitalist Realism e di Ghosts of my life: writings on depression, hauntology and lost futures (Zero Books, 2014). Maurizio Lazzarato, autore tra i più incisivi del momento e lucido teorico del debito, terrà due seminari il 29 e il 30 Aprile, nei quali tratterà La fabbrica dell’uomo indebitato (DeriveApprodi, 2012) e Il governo dell’uomo indebitato (DeriveApprodi, 2013), come recitano i titoli dei suoi ultimi due libri, entrambi molto discussi in Italia e all’estero. Il 6 maggio Donatella Della Porta, docente di Scienza Politica al European University Institute di Fiesole e recente autrice di Democrazie (Il Mulino, 2012), si occuperà dei movimenti sociali da Seattle a Gezi Park. Chiude il ciclo di seminari, il 29 maggio, Silvia Federici, docente all’Università di Hofstra negli Stati Uniti che presenterà il suo ultimo libro, Il punto zero della rivoluzione. Lavoro domestico, riproduzione e lotta femminista (Ombre Corte, 2014), guardando al ruolo delle donne nell’austerità e nella (possibile) rivoluzione del presente.