Ttip/6 Il neodirettore dell’Organizzazione mondiale del commercio, Roberto Azevedo, porta a casa il Bali package. E a dettare l’agenda ora sono i Brics
Archivio | Mondo
In arrivo il Ttip, la Nato del commercio
Ttip/4 Secondo il commissario al Commercio Ue con il Ttip saranno creati 2 milioni di posti di lavoro. Entro il 2027 però e al prezzo di una totale deregulation
Chi comanda veramente: banche centrali o banche private?
Il progressivo scollamento tra credito e massa monetaria è, secondo molti economisti, una delle cause principali della Grande Crisi
Tre accordi storici (e discutibili)
Dall’intesa sull’unione bancaria siglata a Bruxelles alla Volcker rule, varata negli Usa, per il controllo del sistema finanziario. Cronaca di tre accordi a perdere
Storia di un secolo (e quasi due)
La produzione mondiale, il commercio globale e la rete di Internet che avviluppa tutto. I rapporti tra i Sud e i Nord del pianeta nel rapporto del Programma per lo sviluppo umano delle Nazioni Unite. Lo sviluppo umano passa attraverso l’ascesa del Sud. E anche il nostro futuro muove da lì
Gran Bretagna, il lato oscuro della ripresa
In Gran Bretagna a un andamento positivo dell’economia si accompagna un aumento della disoccupazione giovanile e di quella delle donne, ai livelli più alti da 26 anni
Il governo che manca all’Unione europea
L’Ue esercita un potere regolativo forte quando promuove vincoli al mercato, ma rimane un soggetto economico debole quando deve esercitare le politiche pubbliche macroeconomiche
Come uscire dall’incubo della stagnazione
Affidarsi a interventi legati alla sfera finanziaria o puntare sull’economia reale? Proposte e idee a confronto per uscire dalla grande crisi
Commercio globale, il pacco di Bali
Poche luci e tante ombre sul pacchetto di misure approvate la settimana scorsa a Bali dai 160 paesi membri dell’Organizzazione mondiale del commercio
Dietro al mantra delle riforme
Per diventare un paese più competitivo ci dicono sempre che servono “le riforme strutturali”. Ma la maggiore competitività della Germania si spiega solo con la costante compressione dei salari reali, in termini relativi rispetto agli altri paesi dell’eurozona