Omissioni e distrazioni nell’analisi degli effetti della crisi economica. Un esercizio provvisorio: se contassimo e raccontassimo anche gli immigrati?
Archivio | Italie
La lunga saga della class action made in Italy
L’azione collettiva: come uno strumento nato per difendere i deboli si trasforma a favore dei forti. A partire dai responsabili dei crack finanziari
La Finanziaria vista da molto vicino
I trent’anni che hanno fatto la Grande Manovra: storie di soldi, bugie e lobby all’ombra dei conti dello Stato. Un libro di Stefano Lepri
La sinistra e l’economia, c’era una svolta
La trasformazione della cultura economica della sinistra dal dopoguerra ad oggi. Arriverà l’ennesima rimozione, quella degli anni del liberismo?
Piano anticrisi o truppe d’appalto?
Grandi opere, contro la recessione si torna a credere al vecchio ciclo del cemento. Sale la soglia per la trattativa privata, parte l’autostrada della Maremma
L’elemosina italiana allo sviluppo
Pochi aiuti, e interessati. La cooperazione allo sviluppo è ai minimi storici. Tutti i dati e le denunce nel Libro Bianco presentato da Sbilanciamoci!
I due conti di Brunetta sulle donne
La pensione “anticipata” discrimina le donne, dice il ministro. Ma oggi per le lavoratrici non è obbligatorio ritirarsi a 60 anni. Mentre poche godono della pensione di anzianità
Anticrisi, una manovra di classe
Perché in tempi di crisi il governo sceglie di ridurre la domanda aggregata invece di espanderla? Il paradosso di Tremonti si spiega guardando i veri contenuti della manovra: a sostegno del proprio serbatoio elettorale di riferimento
Università, la fuga dai cervelli
Per la prima volta da anni, scende il rapporto tra immatricolati e diciannovenni. E si inverte così la marcia di avvicinamento ai paesi Ocse. Nei numeri del Nono Rapporto Cnvsu, l’identikit di un sistema universitario che chiude anzichè aprire. E le previsioni sugli effetti dei tagli
Perché Mariastella Gelmini sta perdendo
Una buona notizia per la materna, mezza buona notizia per le elementari, rinvio per le superiori. Il ministro si piega alla realtà. Ma tanto resta ancora da fare