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Regolarizzare tutti, seguire l’esempio del Portogallo

Poco si parla dei requisiti richiesti per la regolarizzazione, se riguarderà chi ha già un rapporto di lavoro in nero. Per gli immigrati ora è fondamentale uscire dalla irregolarità. Da il manifesto.

 
La decisa presa di posizione di lunedì della ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova rappresenta indubbiamente un passo in avanti positivo in direzione di una regolarizzazione degli immigrati in Italia. Non tutto è ancora chiaro.

Ma la questione della regolarizzazione ormai è sulla agenda politica istituzionale e anche nel dibattito pubblico. A livello governativo le resistenze e i distinguo sembrano più forti che non le dichiarazione di appoggio. Sull’altro fronte però non mancano voci che a volte suggeriscono di andare anche oltre l’apertura della stessa ministra.

Si tratta di prese di posizioni di associazioni, gruppi di studiosi, esponenti politici e singoli commentatori che perorano con motivazioni diverse la causa della regolarizzazione. Meritoria di nota è stata quella di Papa Francesco comparsa sui giornali di mercoledì: una gran bella notizia per i migranti

I problemi aperti riguardano da un lato il processo di regolarizzazione e i requisiti richiesti, dall’altro la dimensione e la composizione della platea degli aventi diritto, in altri termini quali sono le categorie di lavoratori che potranno effettivamente beneficiarne. Si parla, oltre che dei lavoratori dell’agricoltura, anche di colf e badanti e di altre categorie.

 

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