I giovani, i disoccupati, le persone con un reddito più basso. Sono loro ad aver portato alla vittoria del No al referendum costituzionale di domenica, in quello che appare più un voto antisistema che una difesa del testo della Carta. Nelle provincie in cui la percentuale di chi non ha lavoro è più alta i […]
I giovani, i disoccupati, le persone con un reddito più basso. Sono loro ad aver portato alla vittoria del No al referendum costituzionale di domenica, in quello che appare più un voto antisistema che una difesa del testo della Carta. E che, pur in un contesto di sconfitta, paradossalmente consolida il ruolo di Matteo Renzi alla guida del Pd.
Per provare a leggere tra le righe dell’esito referendario, Info Data ha messo a confronto la percentuale del Sì nelle provincie italiane con alcuni indicatori demografici ed economici, oltre che con il risultato ottenuto dal Pd alle ultime politiche e alle europee di due anni fa. E il risultato è che nei numeri c’è tutta la protesta per una crisi economica che non accenna ad esaurirsi.
Intanto, una premessa: solo in 12 province italiane il Sì è riuscito a superare il 50% più uno dei voti. Anche se, mentre scriviamo, sul sito del Viminale mancano i dati relativi ad alcune province della Sardegna. Entrando nel vivo dell’analisi, il primo aspetto preso in considerazione è puramente demografico. Si tratta di un rapporto tra gli over 65 e i giovani tra i 18 ed i 30 anni residenti nelle provincie italiane basato su dati Istat.
Nella prima pagina dell’infografica, dove i punti verdi rappresentano una provincia in cui ha vinto il Sì, quelli rossi un’area in cui ha trionfato il No, si vede bene che, dove questo rapporto è più basso, è più alta la percentuale degli elettori che hanno bocciato il testo della riforma. In altre parole, sono i più giovani ad essersi opposti al cambiamento. Per fare qualche esempio, a Napoli e a Caserta, dove il numero di under 30 e di over 65 sostanzialmente si equivale, il No ha superato il 70%. A Ferrara, dove per ogni giovane ci sono 2,6 anziani, pur vincendo gli oppositori della riforma non hanno superato il 53,5%, un dato ben al di sotto della media nazionale. Fa eccezione Bolzano: qui il rapporto tra giovani e anziani è di 1,3 eppure il Sì ha ottenuto il risultato migliore a livello nazionale, arrivando al 63,69%.