Al 2080 si stima una perdita di oltre 8 milioni di residenti nel Mezzogiorno, pari a poco meno dei due terzi del calo nazionale (–13 milioni). Crescita 2023 dimezzata al Sud, crollano i redditi. Da Il Sole 24 ore.
È una parte del paese in cui l’incognita del futuro è, se possibile, ancora più minacciosa. La diminuzione delle nascite e il progredire della speranza di vita hanno portato l’Italia tra i paesi europei più anziani. Le migrazioni interne e internazionali, mette in evidenza il rapporto Svimez sull’economia e la società del Mezzogiorno, presentato a Roma alla presenza del ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, hanno ampliato gli squilibri demografici Sud-Nord.
Se da un lato, le comunità immigrate si concentrano prevalentemente nel Settentrione “ringiovanendo” una popolazione sempre più anziana; dall’altro, il Mezzogiorno continua a perdere popolazione, soprattutto giovani qualificati. Sullo sfondo, un mercato del lavoro estremamente vulnerabile. Un dato su tutti: quasi quattro lavoratori su dieci hanno un impiego a termine. La precarietà è uno dei fattori che più influiscono sulla scelta di andarsene.