Gli Stati Uniti hanno anticipato di qualche mese l’arrivo nelle basi europee della versione aggiornata (assai più versatile) delle sue armi atomiche B61-12. Da il manifesto.
Gli Stati Uniti hanno anticipato di qualche mese l’arrivo nelle basi europee della versione aggiornata (assai più versatile) delle sue armi atomiche B61-12. La notizia è riportata da Politico. Accompagnata da un laconico commento del Pentagono, il cui portavoce ricorda come si tratti di un programma di ammodernamento deciso da anni, per cui non è il caso di discutere i dettagli.
La notizia è intesa a «rassicurare gli alleati europei» sull’efficacia dell’ombrello nucleare: non un passo indietro davanti al ricatto nucleare con cui la Russia di Putin punta a consolidare le annessioni territoriali, scardinando i principi basilari dell’ordine internazionale. Proprio per questo, non può però essere disgiunta dal contesto della guerra in Ucraina.
Non solo in questi giorni il dispiegamento delle nuovi B61-12 accompagna l’intensificarsi delle minacce nucleari russe (con corollario di grande esercitazione nucleare Nato, a cui Mosca risponde simulando un attacco nucleare massiccio); occorre anche ricordare come l’ammodernamento degli arsenali e la crisi del dialogo strategico fra Washington e Mosca costituiscano una delle radici più profonde del conflitto.