Quali sono le attività estrattive in corso in Basilicata ormai da venti anni e quali relazione hanno con l’andamento nazionale dei consumi e delle produzioni di petrolio. Ma soprattutto: quali conseguenze si sono prodotte finora sul piano economico ed occupazionale a livello locale? www.economiaepolitica.it
Negli ultimi anni il tema della ripresa delle produzioni petrolifere sul territorio nazionale è stato particolarmente avvertito anche in seguito allo sviluppo dell’attività estrattiva in Basilicata dove sarebbe localizzato il più grande giacimento in terraferma a livello europeo. Di questa ripresa vi è un segno evidente nella recente Strategia Energetica Nazionale (SEN) promossa dal governo Monti e sostanzialmente perseguita anche dal governo attualmente in carica che sul tema delle competenze tra Stato e Regioni in materia di autorizzazioni e vincoli ha determinato negli ultimi mesi un conflitto istituzionale tradottosi nella proposta originaria di 6 referendum considerato che il 17 aprile prossimo si voterà per uno solo di essi e che gli altri 4 hanno trovato nel frattempo una soluzione sul piano normativo.
In questo articolo l’attenzione è, tuttavia, rivolta alle attività estrattive che sono in corso in Basilicata ormai da venti anni e alla relazione di queste con l’andamento nazionale dei consumi e delle produzioni di petrolio. Nell’ultima parte del nostro ragionamento faremo cenno, inoltre, anche alle conseguenze che si sono prodotte finora sul piano economico ed occupazionale a livello locale.