Produttori di fotovoltaico e banche locali, appoggiati dall’assessorato all’ambiente del comune, hanno aperto una campagna per installare 500 impianti negli spazi privati e pubblici
Il progetto “Padova Solare” nasce dalla volontà dell’Amministrazione Comunale di sensibilizzare la cittadinanza verso l’utilizzo d’energia rinnovabile, al fine di ridurre i consumi d’energia fossile e le emissioni in atmosfera e costituisce la concreta attuazione di uno degli impegni assunti dall’Amministrazione stessa con la sottoscrizione del Patto dei Sindaci.
L’iniziativa, sostenuta dal Comune di Padova – Assessorato all’Ambiente che è riuscito a coinvolgere direttamente i produttori d’impianti fotovoltaici e gli istituti di credito, si è posta l’obiettivo di collocare circa 500 impianti fotovoltaici su immobili siti nel territorio comunale, agevolandone l’installazione sugli immobili residenziali e allo stesso tempo, ha programmato la realizzazione di tali impianti anche sugli immobili comunali, dando la priorità agli edifici scolastici.
La campagna rivolta ai privati è stata promossa da tre aziende produttrici di moduli fotovoltaici (X-Group SpA, Helios Technology SpA, Solon) con sede nella Provincia di Padova e ha visto il coinvolgimento di alcuni Istituti di Credito (Banca Antonveneta, Cassa di Risparmio del Veneto, Banca Etica, Veneto Banca, Banca di Credito Cooperativo di Sant’Elena). Una sinergia che ha permesso ai cittadini del Comune di Padova di realizzare un impianto fotovoltaico a costo zero, senza anticipare il capitale, poiché totalmente ripagato dai contributi statali. Al cittadino, in particolare, è stato offerto un pacchetto di condizioni agevolate comprendente: sopralluoghi preliminari e definitivi, progettazione dell’impianto ed installazione, pratiche di richiesta d’allacciamento, eventuali autorizzazioni al Comune e richieste al Gestore dei servizi elettrici (Gse), materiale costruttivo (pannelli, inverter, cavi, componentistica), manutenzione fino al terzo anno, garanzia dell’inverter e infine possibilità di accedere ad un finanziamento erogato da uno degli istituti di credito aderenti all’iniziativa. Tale finanziamento, infatti, è totalmente ripagato grazie agli incentivi statali del Gse, il cosiddetto “Conto Energia”, assicurati per 20 anni.
Il sistema in pratica prevede la creazione di un conto corrente dedicato, dove sono versate direttamente le entrate dei contributi garantiti dal Gse. Il cittadino, quindi, può beneficiare del Conto scambio e del risparmio in bolletta, gestendoli in modo indipendente dal finanziamento. Con alcuni Istituti si è concordato anche un finanziamento tramite mutuo, come soluzione alternativa.
Una formula che si è dimostrata un successo: a fine 2010 sono pervenute quasi 1.500 richieste d’installazione e sono stati installati 150 impianti fotovoltaici, tutti rientranti, come previsto dalla normativa, nel tipo del “parzialmente integrato” ai sensi del Dm 19/02/2007, con potenza nominale compresa tra 3 kWp e 6 kWp (con estensione fino a 20 kWp per i condomini).
Pertanto, visto il successo dell’iniziativa e considerate le richieste provenienti anche da proprietari d’immobili siti al di fuori del territorio comunale, si ritiene necessario fornire una risposta positiva e incoraggiare un’estensione del progetto, almeno all’area metropolitana con il coinvolgimento dei Comuni limitrofi a Padova, con i quali esistono da tempo relazioni consolidate, si pensi ad esempio all’elaborazione del PATI o alla pianificazione d’azioni comuni per la riduzione dell’inquinamento atmosferico .
Un’evoluzione del progetto che appare quasi inevitabile, se si considera poi anche l’interesse suscitato da “Padova solare” presso molti altri Comuni siti fuori Regione, intenzionati a replicare l’iniziativa padovana nel proprio territorio.
Qualora l’estensione del progetto dovesse avere un riscontro positivo da parte dei Comuni interessati, si dovranno riformulare e ridefinire alcune questioni tecniche e procedurali (come l’estensione del numero degli installatori e la gestione della campagna informativa), sia per migliorare il servizio offerto, facendo tesoro delle difficoltà emerse nella prima fase, sia per adeguarsi alle inevitabili nuove esigenze che si presenteranno, ampliando l’iniziativa a realtà che, per quanto simili, sono caratterizzate dalle proprie specificità.