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Ora rifacciamo i conti. Il progetto Wikiprogress

Il modello Wikipedia applicato ai numeri dell’economia e della società. L’Ocse lancia Wikiprogress, piattaforma globale per condividere statistiche. Se andrà bene, potrà aiutarci a ridefinire l’idea di progresso delle società

Il web 2.0 arriva anche nel mondo della statistica. Nella società dell’informazione le statistiche hanno un peso rilevante e grazie ad internet sono diventate estremamente più accessibili a tutti. Tuttavia ancora non si era sviluppato un luogo dove condividere e discutere tali informazioni. A questo dovrebbe servire Wikiprogress, il portale lanciato venerdì dall’Ocse in Corea durante il terzo forum mondiale su Statistica, Conoscenza e Politica.

Si tratta di una piattaforma globale, basata sulla tecnologia di Wikipedia, per condividere statistiche ma anche, e soprattutto, per ridefinire l’idea di progresso delle società. Wikiprogress dovrebbe infatti contenere analisi e valutazioni su tutte quelle questioni economiche, sociali e ambientali che portano a ridefinire il progresso. Secondo l’Ocse che anima questo dibattito già da qualche anno, il progresso sposta l’attenzione dal reddito al benessere. Superare il Pil quale indicatore di benessere vuol dire allora non guardare più solo alla crescita bensì al progresso, appunto.

Di questo si sta parlando ormai da tempo e sono diversi gli attori che portano avanti il superamento del Pil e la definizione di diversi obbiettivi della politica per il raggiungimento di un maggiore benessere collettivo. Oltre all’Ocse anche la Commissione Europea si sta muovendo nella stessa direzione e Sarkozy ha promosso la Commissione Stiglitz-Sen-Fitoussi che a settembre ha pubblicato il rapporto finale. Nei prossimi mesi o anni l’Ocse dovrebbe portare avanti delle ampie consultazioni nazionali per la ridefinizione degli indicatori di progresso. In Italia la discussione farà capo al Cnel, forse non l’attore più indicato visto che di queste questioni non si e` mai occupato granché. Ma soprattutto sarà una discussione istituzionale, che forse vedrà anche una partecipazione della società civile, ma nulla a che vedere con una ridefinizione del progresso che parta dal basso, dalle comunità e dai cittadini.

Invece Wikiprogress beneficerà della forza dell’intelligenza collettiva che il web 2.0 porta con sè e potrebbe diventare un interlocutore esigente dei tradizionali produttori di statistiche, che resteranno insostituibili, ma che potranno apprezzare cos’è che politici, ricercatori, esponenti della società civile ed il popolo della rete in generale sono realmente interessati a sapere.

Wikiprogress, nella migliore delle ipotesi, contribuirà a ridefinire il progresso su larga scala e a superare la visione economicista del mondo che ha fatto della crescita del Pil la panacea nonostante di fatto lo fosse per pochi. Chissà se questa crisi sia servita a far aprire gli occhi a molti o se dovremo aspettare la prossima, ancora peggiore, tra pochi anni. Secondo Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, la crisi è effettivamente un’opportunità per ripensare a cosa significhi progresso e per reindirizzare le nostre società su un cammino di benessere inclusivo e sostenibile. Wikiprogress dovrebbe servire a dare una risposta di questo tipo partendo un po’ più dal basso.