Presentato il Rapporto MobilitAria 2024, giunto alla settima edizione e realizzato da Kyoto Club e CNR-IIA. Al centro del Rapporto, i temi della qualità dell’aria, del costo sanitario ed economico dell’inquinamento, della giusta transizione nella mobilità urbana, della città sicura a misura delle persone.
Il 22 maggio è stato presentato in un convegno a Roma, presso la Sala Auditorium delle Ferrovie dello Stato, il Rapporto “MobilitAria 2024”, giunto alla settima edizione e realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA).
MobilitAria 2024 analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2023 nelle 14 città metropolitane italiane e sviluppa analisi e proposte sulla mobilità sostenibile e la decarbonizzazione verso città a zero emissioni, con un focus sulle misure nazionali per finanziare interventi a favore della mobilità sostenibile e uno sguardo alla futura Direttiva UE sulla qualità dell’aria. Nessuna delle città metropolitane d’Italia, lo scorso anno, ha visto una crescita dei valori di Biossido di Azoto (N02), inoltre si è registrato un decremento delle concentrazioni del particolato PM10, mentre per Messina, Palermo e Firenze il 2023 è stato un anno in modesta risalita. Per quanto riguarda le concentrazioni di particolato PM2,5 in ognuna delle città analizzate è avvenuta una diminuzione della concentrazione.
Nel 2023 la situazione nelle città italiane è tornata alla situazione precedente alla pandemia di Covid-19. La mobilità urbana è ripresa, l’auto è rimasta protagonista degli spostamenti urbani e il tasso di motorizzazione, tra i più elevati dell’UE, ha continuato ad aumentare. Tutto ciò preoccupa, e diventano quindi sempre più urgenti azioni che permettano di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Tra queste: adottare zone a basse emissioni per ridurre la circolazione di veicoli inquinanti e abbattere l’inquinamento atmosferico, aumentare i fondi per il potenziamento del trasporto pubblico, introdurre le “Città 30” per tutelare pedoni e ciclisti – sulla falsariga della decisione del Comune di Bologna –, modificare la Riforma del Codice della Strada già approvata a marzo 2024 dalla Camera dei Deputati, da parte del Senato della Repubblica.
Nel report MobilitAria 2024, viene inoltre proposta per la prima volta una stima dell’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento dell’aria per le 14 città in esame. Nonostante le variazioni tra le città, le stime indicano che le decisioni politiche volte a ridurre il rischio di mortalità derivante dall’elevata esposizione all’inquinamento atmosferico potrebbero portare a benefici significativi in termini economici. Se si valuta infatti l’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico, sono ancora molte le morti premature e gli anni di vita persi (YLL) associati all’inquinamento atmosferico in Italia. L’impatto economico del Valore di una Vita Statistica (VSL), che quantifica quanto si risparmia riducendo il rischio di morte prematura a causa degli inquinanti del traffico, varia notevolmente tra le 14 città esaminate nel rapporto, con stime che vanno da 17 milioni fino a 7 miliardi di euro.
All’interno di MobilitAria 2024, poi, l’indice sintetico che misura lo stato della mobilità sostenibile delle città viene aggiornato con i nuovi dati, esteso a quattro città (Bergamo, Padova, Parma, Prato) che insieme a Bologna, Firenze, Milano, Roma e Torino fanno parte delle città NETZERO 2030 (selezionate dalla Commissione Europea per raggiungere un impatto climatico zero entro il 2030), e integrato con nuovi indicatori. Tale indice valuta la “distanza” delle 18 città monitorate dall’Osservatorio sulla Mobilità Urbana Sostenibile dall’obiettivo di decarbonizzazione e vivibilità urbana, calcolando per i due anni in cui sono disponibili i dati – 2020 e 2021 – la media dei valori di sette dimensioni: trasporto pubblico non inquinante, mobilità ciclabile, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione, elettrificazione parco veicolare privato, impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico, sicurezza stradale. Emerge un numero per ognuna delle 18 città che dimostra la distanza tra la situazione odierna ed il 2030, che corrisponde al “Deficit sintetico divario 2020-2021 rispetto all’obiettivo 2030 di decarbonizzazione e mobilità sostenibile” da cui è stata poi stilata la “classifica” del Deficit sintetico. In questa classifica troviamo Milano e Firenze che si avvicinano di più ai target, contrariamente a Reggio Calabria, che nel 2021 registra il -104% ed un grave deficit di mobilità sostenibile.
MobilitAria 2024 offre infine alcuni approfondimenti sulla “città sicura a misura delle persone” dedicati a “Città 30”, sicurezza stradale e low emission zones. Uno degli strumenti più diffusi per abbattere le emissioni e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane sono appunto le Low-Emission Zones (LEZ), in italiano “zone a basse emissioni”: una serie di normative di restrizione del traffico veicolare che le città possono adottare per vietare la circolazione dei veicoli più inquinanti. I benefici derivanti dall’introduzione delle LEZ sono diversi: nel rapporto è presente un focus sull’esperienza del Comune di Milano, che da oltre dieci anni ha introdotto con Area C e da alcuni anni ha introdotto la LEZ Area B. Tra i vantaggi: riduzione del traffico veicolare a gasolio, crescita degli accessi effettuati da veicoli elettrici o ad alimentazione ibrida-elettrica e riduzione delle concentrazioni di NOx. Infine, il cambio del parco veicolare conseguente all’introduzione della ZTL Area B, ha evitato circa 150 ton/anno di NOx da traffico.
In merito all’argomento “Città 30”, l’approfondimento si concentra invece sulla recente esperienza del Comune di Bologna. Un altro focus è incentrato sul tema della sicurezza stradale, sia a livello nazionale che nelle 14 grandi città italiane, analizzando sulla base dei dati disponibili le tendenze in atto, i soggetti maggiormente vulnerabili, i veicoli coinvolti, gli indici: obiettivo di questo approfondimento è quello di ragionare in modo informato su cosa sta accadendo nel nostro paese, in cui mortalità e incidentalità restano un grave problema sociale.