Giovannini: disattesi gli impegni della Strategia nazionale per la sostenibilità. Soldi per il Ponte sullo Stretto e non per risanare la rete idrica Una proposta? Trasformare i sussidi all’uso di combustibili fossili in incentivi per le comunità energetiche. Da il Corriere della Sera.
Sviluppo sostenibile? No grazie. Il disegno di legge di bilancio 2024 non contribuisce ad attuare la strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, approvata dal governo Meloni appena due mesi fa. Il giudizio del direttore scientifico dell’Asvis ed ex-ministro Enrico Giovannini è netto e lancia un allarme a pochi giorni dalla apertura della Conferenza Cop 28 sui cambiamenti climatici.
Professore, cosa manca?
«Manca soprattutto una strategia per uno sviluppo sostenibile di medio e lungo termine, in totale contraddizione con la nuova Strategia adottata dal governo il 18 settembre e con l’impegno assunto all’Onu lo stesso giorno di predisporre un “piano di accelerazione” per conseguire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Nella manovra non c’è nulla di tutto questo e anzi, ci sono diverse misure che vanno in direzione opposta».
C’è qualche numero?
«Dei 24 miliardi di euro di manovra, quasi due terzi (15,9 miliardi di euro) sono in deficit e dunque a carico delle future generazioni. Non ci sono investimenti per l’accelerazione della transizione ecologica, non c’è un euro su infrastrutture idriche e manutenzioni dell’esistente, non c’è nulla per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il governo mesi fa ha predisposto un piano per l’adattamento che ora va finalizzato, ma questi temi sono spariti. Fra le assenze veramente difficili da comprendere, sul fronte della sanità, non c’è un euro per l’attuazione della legge sull’assistenza ai non autosufficienti, che era stata approvata in marzo in modo unanime».
E sul fronte della fiscalità?
«Il tema della fiscalità ambientale è totalmente assente, mentre ci sarebbero ampie opportunità per trasformare i Sussidi Ambientalmente Dannosi (Sad) in Sussidi Ambientalmente Favorevoli (Saf) e così sostenere lo sforzo per realizzare una transizione ecologica senza aggravi per lo Stato. Questo sostegno alle imprese è essenziale in particolare in un momento in cui tutti vorrebbero investire in questa direzione ma l’aumento dei tassi d’interesse lo rende più difficile».