Il mondo dell’università si mobilita contro i tagli del governo Meloni. Lunedì 16 dicembre l’Università per Stranieri di Siena ospita l’incontro “I rischi di ridimensionamento dell’università e della ricerca” con la Rete delle Società scientifiche italiane, sindacati e le voci di ricercatori precari.
Il mondo dell’università e della ricerca pubblica si mobilita per invertire la rotta che le politiche del governo hanno disegnato. Una direzione che non piace a molti rettori, e soprattutto ai docenti e ricercatori. Ai tagli che da due anni colpiscono tutto il settore, con una drastica riduzione di 173 milioni nel solo 2024, si aggiunge infatti la prospettiva di un ulteriore taglio delle risorse nella legge di Bilancio all’esame del Parlamento: meno 247 milioni di euro nel 2025. La china negativa prosegue con riduzioni previste di 239 milioni nel 2026 e di 216 milioni nel 2027. C’è insomma il pericolo concreto che i tagli previsti nella legge di bilancio 2025 comportino un drastico ridimensionamento e compromettano il futuro stesso dell’università. Accanto agli aspetti di bilancio, ci sono gli interventi del governo sui giovani ricercatori che delineano un aggravamento del precariato e un blocco delle opportunità di ingresso nel mondo dell’università, le prospettive di riforma dei concorsi e dell’abilitazione scientifica, l’apertura a “professori aggiunti” nominati a discrezione dei rettori, il trattamento di favore per le università telematiche.
Per contrastare queste derive, lunedì 16 dicembre, dalle 10.30 alle 14.00, l’Università per Stranieri di Siena (Aula magna Virginia Woolf, piazza Carlo Rosselli 27/28) ospita un confronto pubblico per riflettere su rischi attuali, misure urgenti, proposte e soluzioni per garantire la qualità della ricerca e dell’insegnamento. Sono invitati a partecipare rettori, docenti, ricercatori, dottorandi e rappresentanze sindacali. L’ampia rappresentanza ha l’obiettivo di garantire l’ascolto di tutti i soggetti interessati. Sarà possibile partecipare all’incontro anche online su http://live.unistrasi.it.
In questi mesi, di fronte alle preoccupanti politiche governative il mondo accademico non è restato a guardare. Dopo l’incontro organizzato a Roma presso la CRUI il 25 novembre scorso, le 122 Società Scientifiche e del mondo universitario che hanno sottoscritto il documento ‘I rischi di ridimensionamento dell’università e della ricerca’, si sono costituite in “Rete delle Società Scientifiche italiane” per tentare di modificare la Legge di Bilancio e aprire un’interlocuzione con forze parlamentari e Governo.
La Rete ha inviato una lettera alla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, ai relatori in Commissione per la legge di bilancio 2025, ai presidenti di tutti i gruppi parlamentari della Camera e ai membri della Commissione cultura chiedendo di intervenire. Cinque le richieste avanzate dalle Società scientifiche: 1) stanziare i fondi necessari per l’adeguamento Istat degli stipendi dei docenti universitari (+4,8% a parziale recupero dell’inflazione); 2) rimuovere dalla legge di bilancio 2025 il limite del 75% della spesa destinata al rinnovo del turnover del personale che va in pensione; 3) stabilizzare l’importo del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) al livello del 2023 (9,174 miliardi, tenendo conto dell’inflazione); 4) modificare il DDL 1240 sul reclutamento per ridurre la frammentazione delle figure pre-ruolo e le condizioni di precariato dei giovani ricercatori 5) richiedere alle università telematiche private gli stessi standard di qualità dell’insegnamento universitario delle università pubbliche.
Risposte alle istanze sollevate sono arrivate finora solo dalle forze di opposizione. Considerata l’urgenza del momento, l’incontro di lunedì 16 dicembre a Siena intende allargare il dibattito e far dialogare le diverse voci che vogliono tutelare l’università e la ricerca. Sono previsti gli interventi di Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena; Mario Pianta, presidente della Società Italiana di Economia; Rocco De Nicola, presidente del Gruppo 2003; Maria Luisa Meneghetti, Accademia nazionale dei Lincei, Commissione Università; Gianna Fracassi, segretaria generale Flc-Cgil; Davide Clementi, Associazione Dottorandi italiani; Orlando Paris, Osservatorio Unistrasi sulla precarietà e ARTED; Gianfranco Bocchinfuso, Rete 29 aprile; Alberto Baccini, Università degli studi di Siena e Redazione Roars. Sono inoltre previsti interventi, in presenza e online, di presidenti delle società scientifiche, rettrici e rettori, presidi, direttrici e direttori di dipartimenti e centri di ricerca.