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L’Italia e il calo demografico: servono più immigrati?

In Italia il tasso di occupazione, sebbene in lenta crescita, è assai più basso che nelle altre economie avanzate. L’Italia ha bisogno dell’afflusso massiccio di nuovi immigrati per alimentare la crescita e garantire la sostenibilità dello Stato sociale. Da Il Sole 24 ore

Ampio consenso si è creato sulla necessità per l’Italia di ricorrere a numeri crescenti di migranti per far fronte alle difficoltà delle imprese nel trovare personale e al calo demografico. Il governo ha dunque approvato il decreto flussi che nel 2026-28 autorizza l’ingresso a poco meno di 500mila lavoratori stranieri, quasi 50mila in più che nel triennio precedente (in cui sono entrati ben 966mila stranieri al netto di quelli usciti), nella speranza – tutta da verificare – che l’aumento degli ingressi legali ridurrà quelli irregolari. Tuttavia, è lecito chiedersi se è preferibile per l’Italia accogliere nuovi consistenti afflussi di migranti piuttosto che puntare a integrare nel mercato del lavoro i tanti italiani e stranieri che oggi ne sono fuori o ai margini, così come interrogarsi sugli effetti di lungo periodo, in parte irreversibili, dell’immigrazione di massa sulle società di accoglienza.

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