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Roma, le differenze di genere in una mappa

A Roma le donne si laureano più degli uomini eppure incontrano molte più difficoltà nella ricerca del lavoro. L’analisi cartografica di MappaRoma

Lavoro, istruzione, partecipazione, servizi sociali, salute, demografia. Uno sguardo e un approccio cartografico e innovativo sulla composizione sociale e le trasformazioni che investono Roma e la sua popolazione è quello offerto dal lavoro di Salvatore Monni, Keti Lelo e Federico Tomassi con #mapparoma. Un sito, ma soprattutto 20 utilissime mappe interattive di grande impatto e facile leggibilità che attraverso i dati raccontano come sta cambiando la Capitale del Paese. L’ultima mappa, su livelli di istruzione e differenze di genere, è quella che trovate qui sotto.

 

L’art. 3 della nostra Costituzione è un articolo bello e importante, che al primo comma si concentra sull’eguaglianza formale e al secondo su quella sostanziale, un tema che in Italia e a Roma in particolare purtroppo è ancora assai attuale. Con la nostra ventesima #mapparoma, che poi è anche la prima #mapparosa, è proprio a questa domanda che cerchiamo di rispondere: sono raggiunte per le donne oggi a Roma l’uguaglianza formale e sostanziale nelle 155 zone urbanistiche? La nostra #mapparosa non lascia dubbi. Se l’uguaglianza formale, intesa come possibilità di accedere all’istruzione superiore, sembra raggiunta, visto che in larga parte della città il numero di donne laureate supera quello degli uomini laureati, rimaniamo ancora lontani dall’uguaglianza sostanziale in termini di opportunità lavorative. Sebbene gli unici dati disponibili siano quelli del censimento 2011, che ovviamente in valore assoluto possono non rispecchiare l’andamento del mercato del lavoro negli anni della crisi economica, in termini relativi mantengono la capacità di mostrare le differenze tra i quartieri romani.

Le donne a Roma si laureano più degli uomini: 266mila donne laureate (mappa in alto a sinistra, sulla popolazione con più di 20 anni) a fronte di 235mila uomini laureati, cosicché le donne rappresentano il 53% dei laureati complessivi. Sono 69 le zone urbanistiche con un numero maggiore di laureati maschi, e 85 quelle con più laureate, ma con una forte caratterizzazione territoriale (mappa in alto a destra). In generale, i tassi di laurea maschile e femminile sono molto correlati: dove è alto (o basso) per gli uomini lo è anche per le donne. Ma dove il tasso di laurea delle donne è molto elevato, quello degli uomini è ancora più elevato, in tutte le zone centrali e dei quadranti nord e sud abitate dal ceto medio-alto. Tra le zone con più laureati maschi, solo cinque si trovano infatti fuori del GRA: Roma è quindi ancora una volta spaccata tra un centro ricco e vecchio a prevalenza di laureati maschi a fronte di una periferia giovane con una forte presenza di donne laureate.

Nel mercato del lavoro invece la marea rosa scompare e tornano ovunque a prevalere gli uomini, il cui tasso di occupazione è del 55% a fronte del 42% femminile (mappa in basso a sinistra, sulla popolazione tra 15 e 64 anni), con una differenza di ben 13 punti percentuali e il massimo fuori dal GRA (mappa in basso a destra). Certamente il tasso femminile di occupazione deve essere letto con estrema attenzione, visto che non riguarda solo le donne laureate ma tutti i livelli di istruzione, però colpisce che a una raggiunta parità in termini di istruzione non consegua una stessa opportunità in termini lavorativi. Peraltro questa differenza sembra caratterizzare soprattutto la periferia della città, dove le donne presentano un grado di istruzione quasi sempre maggiore degli uomini, ma registrando al contrario sempre e dovunque una minore occupazione.

Il tasso di laurea femminile (mappa in alto a sinistra) è molto alto nelle zone ricche del centro (I Municipio) e del nord (II, XIV e XV), oltre all’Eur e dintorni (VIII e IX), dove è più facile sfruttare le opportunità educative offerte dalla città, e in particolare supera il 40% a Salario (record con il 44%), Acquatraversa, Parioli, Eur, Celio, Trieste, Nomentano e Centro Storico. Tuttavia questi livelli sono inferiori al corrispondente tasso maschile, e si registra quindi un differenziale elevato a vantaggio degli uomini, anche oltre 10 punti percentuali, fino al massimo di Parioli con quasi 16 punti (58,4% per gli uomini e 42,5% per le donne; mappa in alto a destra). Nella periferia storica la lieve prevalenza maschile, nell’ordine dei 2-5 punti percentuali, deriva da tassi medio-alti sia per gli uomini che per le donne, mentre la sostanziale parità dei due tassi, entrambi medio-bassi, si registra in zone eterogenee sia centrali che periferiche (Ostia, Esquilino, Marconi, Tor Sapienza, Primavalle, San Basilio, Don Bosco, Corviale, ecc.). I tassi femminili più bassi si registrano nella periferia anulare ed extra-GRA, soprattutto nel quadrante est, inferiori al 10% a Tor Cervara (minimo con il 7%), Borghesiana, Santa Palomba (a sud) e Santa Maria di Galeria (a nord-ovest), e sul 10-11% a Torre Angela, Torre Maura, Tor Sapienza, Casetta Mistica, San Vittorino e Giardinetti-Tor Vergata. A questi tassi femminili molto bassi corrispondono tassi maschili ancora più bassi che comportano un vantaggio per le donne, che raggiunge i 4-6 punti percentuali soprattutto in alcune zone a ridosso o esterne al GRA di nuovo insediamento: a est Omo, Acqua Vergine e Sant’Alessandro, a sud-ovest Malafede e Magliana.

L’occupazione è invece sempre a vantaggio degli uomini. I tassi femminili sono comunque elevati sia in alcune zone di nuovo insediamento intorno al GRA (dove vivono giovani coppie in cui spesso entrambi i membri lavorano), sia in altre zone della periferia storica e del centro (mappa in basso a sinistra): tra le prime a sud-ovest Magliana (record con quasi il 70%) e Malafede (68%), a est Lucrezia Romana (65%) e Acqua Vergine (64%); tra le seconde Navigatori a sud (66%), Pineto e Saccopastore a nord (65%), Salario, Appio, Eroi, Monte Sacro e XX Settembre (64%). Il vantaggio maschile è tuttavia superiore a 8 punti percentuali, perché è vero che qui le donne sono occupate più della media, ma gli uomini lo sono ancora di più, e i tassi femminili rimangono quindi inferiori a quelli maschili (mappa in basso a destra). I tassi femminili sono al contrario molto bassi nella periferia anulare ed extra-GRA di vecchio insediamento, in tutti i quadranti: in particolare sono inferiori al 50% a Santa Maria di Galeria (minimo col 45%) e Cesano a nord-ovest, Tor Cervara, Borghesiana e Torre Angela a est, Santa Palomba e Porta Medaglia a sud. E’ proprio in queste zone che risulta maggiore il differenziale a vantaggio dei maschi, fino al massimo di 26-27 punti percentuali a Santa Maria di Galeria, Casetta Mistica e Porta Medaglia, e ai 21-23 punti di Prima Porta, Borghesiana, San Vittorino, Castelluccia e Santa Cornelia.

Si noti che le eccezioni del Centro Storico e di Trastevere per la laurea, e ancora del Centro Storico e di Torrespaccata per l’occupazione, dove il tasso femminile è superiore a quello maschile, vanno messe in relazione con l’elevato numero di residenti maschi senza fissa dimora e senza occupazione, e generalmente anche senza titolo di studio riconosciuto, registrati presso Caritas e associazioni, che rendono i dati sull’istruzione e sul mercato del lavoro in quelle zone non rappresentativi della loro effettiva realtà territoriale.

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