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L’ambasciatore di Reagan: “Senza Raissa era perso..”

I ricordi su Mikhail Gorbaciov di Jack Matlock, per 20 anni al centro di tutti i negoziati Usa-Urss,. «Sull’espansione della Nato a Est io chiedo: che motivo c’era?». Da Corriere della Sera.

Per citare uno dei brani del musical più famoso degli ultimi vent’anni, Hamilton, l’ambasciatore Jack Matlock è sempre stato «In the room where it happens», nella stanza in cui succedono le cose. Consigliere politico di Reagan sulla Russia, poi ambasciatore a Mosca dall’87 al ‘91, ha partecipato a quasi tutti gli incontri Usa-Urss dal ‘72 al ‘91 (….)

Qualcuno dice che Bush, o meglio il suo segretario di Stato James Baker, e lei c’era quando accadde, promise che la Nato non si sarebbe espansa a Est.


«È un po’ più complicato di così, a Malta non ci fu menzione della Nato, non si pensava neanche che la riunificazione della Germania fosse immediata. Poi le cose precipitarono. A febbraio del ‘90 Baker venne a Mosca per cercare di convincere Gorbaciov che sarebbe stato nell’interesse dei sovietici avere una Germania unita nella Nato. Aggiungemmo la premessa: assumendo che non ci sia un’espansione della giurisdizione dell’Alleanza, nemmeno di un centimetro, non sarebbe meglio per l’Unione Sovietica e per tutti se Berlino restasse dentro? Gorbaciov disse che qualsiasi espansione a Est era inaccettabile, ma capiva gli altri punti. Disse che ci avrebbe pensato attentamente e aggiunse: “Voglio che sappiate che la nostra politica precedente era quella di escludervi dall’Europa, ma ora non è lo è più”. E aggiunse che accoglieva con favore la nostra partecipazione alla sicurezza europea, comprendendone gli effetti positivi di stabilizzazione. Quando finalmente furono fatti gli accordi, il territorio dell’ex Germania dell’Est fu trattato effettivamente in modo diverso. Lì non ci potevano essere stazioni di armi nucleari e truppe diverse da quelle tedesche. Non si parlava specificamente dell’Europa orientale, ma se mi avessero chiesto, in qualità di ambasciatore, se l’Europa dell’Est fosse inclusa, avrei risposto: “Beh, certo”. Una volta che i Paesi dell’Est avevano lasciato il patto di Varsavia ed erano diventati democratici che motivo c’era di espandere la Nato? Però quello di cui si parla era un accordo tra gentiluomini, non un impegno legale. Penso anche che Bush non avrebbe seguito la strada dell’espansione a Est, che fu scelta da Clinton».

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