Nel vertice dei Brics in Sudafrica di fine agosto (e poi in quello del G77 a L’Avana) la vittoria cinese sta nell’aver creato un forum di dialogo tra paesi provenienti da continenti diversi, per la costruzione di un “mondo multipolare”. Da Affari Internazionali.
“I paesi dei Brics non si riuniscono in un club chiuso o in un circolo esclusivo, ma in una grande famiglia”.Così parlava il presidente cinese Xi Jinping all’apertura del quattordicesimo vertice dei Brics – acronimo che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – il 23 giugno 2022, l’ultimo dei tre incontri del gruppo andati in scena solo virtualmente a causa della pandemia. Poco più di un anno più tardi, lo scorso 24 agosto, i Brics hanno ufficialmente invitato a unirsi a loro (dal 1° gennaio 2024) altri sei paesi: Argentina, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran. Si tratta solo della «prima fase» di espansione del gruppo e «ne seguiranno altre», ha detto il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, padrone di casa del quindicesimo summit Brics che si è tenuto dal 22 al 24 agosto a Johannesburg.