Il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro al mese. La retribuzione media delle donne nel 2021 risulta inferiore del 25% rispetto alla corrispondente media maschile. Da Rainews
La pandemia ha lasciato il segno nella distribuzione dei redditi.
“La diseguaglianza nei redditi, oltre che essere aumentata, è pervasiva e attraversa tutte le dimensioni di genere, di età, di cittadinanza, di territorio. Essa origina anche dal moltiplicarsi delle forme contrattuali, oggi pari a ben 1.011: troppe e spesso non rappresentative”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico nella XXI Relazione sul Rapporto annuale dell’Inps, illustrato questa mattina alla Camera alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Aumenta la quota delle retribuzioni dell’1% più pagato dei dipendenti mentre si riduce quella di coloro che hanno le retribuzioni più basse.
“Se si considerano i valori soglia del primo e dell’ultimo decile nella distribuzione delle retribuzioni dei dipendenti a tempo pieno e pienamente occupati, per operai e impiegati (escludendo dirigenti, quadri e apprendisti), emerge che il 10% dei dipendenti a tempo pieno guadagna meno di 1.495 euro, il 50% meno di 2.058 euro e solo il 10% ha livelli retributivi superiori a 3.399 euro lordi.
La retribuzione media delle donne nel 2021 risulta pari a 20.415 euro, sostanzialmente invariata rispetto agli anni precedenti e inferiore del 25% rispetto alla corrispondente media maschile”.