Giovedì 10 dicembre si lancia la Rete delle Università per la Pace con iniziative online in decine di atenei. Un seminario online riflette su 40 anni di movimento per la pace in Italia, dagli euromissili alle azioni di pace nei luoghi di conflitto.
Quarant’anni fa, nell’autunno 1980, iniziarono le mobilitazioni internazionali contro i nuovi missili nucleari a medio raggio – i Cruise e Pershing II – che gli Stati Uniti volevano installare in Europa nel contesto della “nuova guerra fredda” con l’Unione Sovietica. Due anni dopo iniziarono le manifestazioni anche in Italia, aprendo una stagione importante di rinnovamento dei movimenti, con forme di lotta nuove e la capacità di proporre politiche alternative di sicurezza e costruzione della pace. Dopo le manifestazioni contro i missili a Comiso ci furono le marce Perugia-Assisi, gli interventi nei luoghi di conflitto, a cominciare da Israele-Palestina, poi la presenza nel Balcani in guerra, e molte altre campagne, tra cui quella – animata da Sbilanciamoci! – per la riduzione delle spese militari.
Sono esperienze che hanno ricevuto scarsa attenzione, rimaste sottotraccia nella politica italiana, ma con effetti ad ampio raggio nella cultura e nella società. La riflessione sul pacifismo italiano è il tema del seminario online che terrà Mario Pianta, della Scuola Normale Superiore, giovedì 10 dicembre 2020 alle ore 16.30 (qui il link dell’evento), dal titolo “Proteste e politiche del movimento per la pace in Italia”.
La data è quella della giornata internazionale per i diritti umani dell’Onu, ed è il giorno in cui viene lanciata la Rete delle Università per la Pace (Runipace), promossa dalla CRUI, con eventi in tutta Italia (qui il programma). Scuola Normale, Scuola Sant’Anna, IMT Lucca e Università di Pisa organizzano una conferenza con i rettori, presieduta da Enza Pellecchia, coordinatrice nazionale di Runipace, a cui seguirà il seminario sul pacifismo italiano.
Alla Rete delle Università per la Pace aderiscono più di cinquanta università, con iniziative sul legame tra pace, diritti umani, democrazia e giustizia sociale; tra i temi affrontati la nonviolenza e la soluzione dei conflitti, il disarmo e l’economia militare, la solidarietà internazionale, il ruolo delle donne e l’educazione alla pace.