I Paesi Nato non devono scendere in guerra, scrivono i deputati tedeschi “fuori linea”. E sollecitano la mediazione della Cina con il Cremlino. Ma i Verdi replicano: dobbiamo inviare ancora più armi a Kiev. In piazza il 1º settembre a Berlino una manifestazione organizzata dalla Dgb, la più grande confederazione sindacale tedesca, oltre 6 milioni […]
Qualcosa si muove, con forza, all’interno del Partito socialdemocratico tedesco. Sono circa 40 i deputati, europarlamentari e dirigenti di primo piano che hanno firmato l’appello per un cessate il fuoco in Ucraina: “Le armi devono tacere”. La lettera inizia con una condanna totale all’invasione russa. Nel primo paragrafo c’è un riferimento inequivocabile ai crimini di guerra imputabili a Mosca e subito dopo si legge: “Sottolineiamo il diritto dell’Ucraina all’autodifesa e sosteniamo le misure politiche, finanziarie, economiche e militari che contribuiscono a un rapido cessate il fuoco e alla fine di questa guerra”. Ma il punto politico arriva poche righe sotto: “La Nato o i singoli stati occidentali non devono diventare parte della guerra, perché ciò significa inevitabilmente che il conflitto si trasformerà in una terza guerra mondiale, possibilmente nucleare. La spirale di escalation deve essere fermata. Pertanto, a ogni consegna di armi, è importante valutare attentamente e considerare dove si trova la “linea rossa” che potrebbe essere percepita come entrata in guerra e provocare reazioni corrispondenti”.