Il segretario generale De Palma punta il dito verso Palazzo Civico: “Anche per i mezzi pubblici si comprino modelli locali, invece che cinesi. Vedo una discreta schizofrenia” Da Torinoggi
Difendere i lavoratori torinesi, proteggere le produzioni locali (anche per i mezzi pubblici), ma pure sostenere la componentistica per non impoverire il settore nel suo insieme. Michele De Palma, segretario generale di Fiom, sceglie Torino e il congresso “Verso la mobilità elettrica e sostenibile” per tirare le orecchie al sindaco, Stefano Lo Russo.
Lo Russo a rischio Ferragni
“Il sindaco di Torino dovrebbe difendere i lavoratori torinesi e i loro interessi. I sindaci precedenti difendevano modelli prodotti a Mirafiori“. A non essere piaciuti, sono i recenti episodi in cui si sono promosse vetture fatte in realtà all’estero. “Se si dice made in Italy, allora le vetture vanno fatte in Italia, invece a Torino si è sponsorizzata una vettura costruita oltre confine. È pubblicità ingannevole“. Quasi un rischio-Ferragni, insomma. Dal pandoro alla panda, il passo potrebbe essere breve. “Operazioni di questo genere possono portare benefici a Stellantis, ma non ai lavoratori torinesi“.
Bus e mezzi “locali”
Negativo anche il giudizio sui mezzi pubblici. “Sono rimasto colpito a vedere in giro per la città autobus per il servizio pubblico che arrivano dalla Cina. Abbiamo Iveco e altre fabbriche che producono mezzi per la modalità pubblica, per esempio il servizio a Roma, ma bisogna metterli nelle condizioni di fornire il servizio. È utile a generare occupazione. Vedo invece una discreta schizofrenia nelle amministrazioni pubbliche quando al mattino si canta l’inno con la mano sul cuore e al pomeriggio si comprano mezzi stranieri“.