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Editoriali

Dopo le nubi arriva il temporale

Il DEF appena approvato in Consiglio dei Ministri certifica una situazione economica molto grave per l’Italia. Mentre le nubi si addensano all’orizzonte e minacciano tempesta, il Governo appare incapace di fronteggiare la crisi e, anzi, subalterno alle lobby dell’industria bellica e del nucleare.  

Il kit di sopravvivenza

L’idea del kit per sopravvivere proposto da Hadja Lahbib, Commissaria per la parità, la preparazione e la gestione delle crisi nella Commissione di Ursula von der Leyen, è l’occasione di ripensare per un attimo a sé stessi, alla propria storia, all’oggi, alle ore correnti, a domani. Un suggerimento a pensare a 72 ore dopo un gran guaio, bombardamento, fuoco, alluvione. O terremoto, come in Myanmar. Ma dopo? Servirà mettere anche una bacchetta magica.

Caro Michele Serra

Proponi una manifestazione per l'Europa, "dal basso". Noi, che per questo siamo sempre stati in prima fila, non ci saremo. Non vogliamo confonderci con chi vuole stanziare 800 miliardi per le armi e tagliare il Green deal. La tua è una manifestazione per l’Europa “senza aggettivi”. Ma anche senza parole. Senza la più importante: pace.

Un’alleanza contro i killer della transizione

Con il convegno del 13-14 marzo a Torino, in un momento critico per le sorti della transizione ecologica, l’Alleanza Clima Lavoro lancia il messaggio dell’urgenza di un’alleanza sociale ancora più forte per la mobilità sostenibile ed elettrica e un’economia diversa, con al centro l’ambiente e il lavoro.

Baruffe romanotte e idraulici informali

La sicurezza e l'accoglienza: due approcci - o visioni - dell'immigrazione dietro una lite all'Esquilino tra un noto giornalista televisivo e un attivista di Spin Time, il centro sociale aiutato dal Tesoriere di Papa Francesco. Dietro l'episodio, da baruffe chiozzotte, un'orizzonte di umanità e diseguaglianze e tanta miopia.

Sicurezza di chi?

Approda in Senato, dopo il passaggio alla Camera, il Ddl Sicurezza: un provvedimento fondato su misure repressive, liberticide e antidemocratiche che trasformano la manifestazione del dissenso in reato, colpiscono i movimenti e le opposizioni sociali, criminalizzano anziché risolvere i problemi del Paese.

L’anno che verrà

In tutto il mondo si sta andando verso un riarmo generalizzato e una “economia di guerra”. Ma le cose possono cambiare. Di fronte ad un governo che sta imprimendo una svolta autoritaria al Paese, i referendum possono essere un segnale di svolta. Il 2025 deve essere un anno di grande mobilitazione per riaffermare i diritti civili e sociali di tutte e di tutti.

Una Controfinanziaria giusta e sostenibile

La Legge di Bilancio 2025 proposta da Sbilanciamoci! nel suo Rapporto annuale incarna l’alternativa alla manovra del Governo Meloni: contro un’economia di guerra, un nuovo modello di sviluppo fondato sul disarmo, la giustizia sociale e i diritti, la sostenibilità ambientale. Una sfida decisiva per cambiare il Paese.

Sbilanciamoci! a fianco dei lavoratori e della pace

Le principali reti pacifiste (inclusa Sbilanciamoci!) hanno scritto al segretario generale della Cgil e al segretario generale della Uil una lettera aperta per chiedere che il tema della riduzione delle spese militari - a favore del lavoro, della sanità, della scuola, dell’ambiente - sia al centro della mobilitazione sindacale, a partire dallo sciopero del 29.

Il boom delle spese militari

La legge di bilancio ci porta in dono un aumento delle spese militari del 12%: 32 miliardi di euro. Gli italiani non sono d'accordo, certifica un sondaggio di Greenpeace. Si va rafforzando il complesso militar-industriale (e politico). Sbilanciamoci, Rete Pace e Disarmo, Greenpeace e Fondazione Perugia Assisi hanno lanciato la campagna "Fermiamo il riarmo".

Un governo extraparlamentare

Il governo Meloni è extraparlamentare. Perché fa una legge di bilancio su cui il Parlamento non metterà bocca. Perché manda armi in Ucraina di cui le Camere non sanno niente. Perché vuole il premierato. E intanto abusa della decretazione. Per gli attacchi alla magistratura, e per l'illiberale decreto sicurezza.

Fermare le guerre, il 26 ottobre mobilitazione nazionale

L'escalation in Medio Oriente è nei fatti, sembra una situazione senza uscita. Ma l'unica via è il cessate il fuoco e una conferenza internazionale di pace, per chiedere questo, come ha detto anche il Papa all'Angelus, manifesteremo il 26 ottobre in tutta Italia.

Fermiamo l’allargamento della guerra

La guerra terroristica di Israele – in violazione delle più basilari norme del diritto internazionale – sta provocando un conflitto generalizzato, la diplomazia è al palo. Molti avrebbero voluto manifestare il 5 ottobre, questure e prefetture vogliono impedirlo nel solco del ddl Piantedosi. Noi continueremo a manifestare per il cessate il fuoco e i negoziati.

Riflessione sulla disperazione degli adolescenti

Di fronte alla tragedia di Paderno Dugnano, viene da pensare alla solitudine metafisica dei ragazzi e delle ragazze, cui né la famiglia né la scuola, votata al mercato e al merito più che alla crescita umana, sanno dare appigli in una società senza ideali, speranze e condivisione.

A Cernobbio per la libertà e un’economia di giustizia

Il Forum di Sbilanciamoci! si terrà a Como e a Cernobbio dal 6 all’8 settembre: più di 30 relatori, 15 ore di seminari, gruppi di lavoro e tavole rotonde. A Cernobbio è stata assicurata totale agibilità al workshop dello Studio Ambrosetti, a Sbilanciamoci! è stata negata la possibilità di organizzare manifestazioni: ma ci saremo comunque.

L’eclisse delle classi dirigenti

Negli ultimi 30 anni le classi dirigenti, a livello nazionale e globale, ci hanno condotto sull’orlo del collasso sociale e ambientale: negli stessi giorni in cui si ritroveranno al workshop dello Studio Ambrosetti, Sbilanciamoci! promuove il Forum dell’alternativa al paradigma dell’economia dominante.

Contro la secessione dei ricchi

Da metà luglio prende il via la raccolta di firme per il referendum contro l'autonomia differenziata. Ci sarà tempo fino al 30 settembre per raccoglierne almeno 500 mila, a meno che 5 Regioni non appoggino il quesito, che deve comunque passare il vaglio dell'Alta Corte. La strada è in salita, ma la posta in gioco è alta e vale la pena mobilitarsi.

Dopo le elezioni europee

L'Ue è attraversata dal vento nazionalista e di ultra destra. Che fare? Rilanciare la mobilitazione per l’Europa che vogliamo: sociale, democratica, federale con un nuovo modello di sviluppo, sostenibile e di qualità, con la riconversione ecologica dell’economia, che non lasci indietro nessuno. Cercando di mettere insieme una coalizione sociale e politica ampia.

La miccia di una guerra globale

Le dichiarazioni di Stoltenberg e di Macron, unite alla subalternità dell'Ue alla Nato e al vorticoso aumento della spesa militare, ci stanno portando a un conflitto globale. Per ricostruire le condizioni di una pace giusta ci vorrà tempo ma bisogna iniziare da un cessate il fuoco, come chiedono i firmatari della lettera aperta all'Europa.

Il 25 maggio saremo in piazza a Napoli

Il combinato disposto di premierato e autonomia differenziata può far deragliare la nostra democrazia verso l’autoritarismo e la divisione del Paese. Si tratta di progetti che vanno fermati, anche con il referendum, mobilitandoci e facendo sentire la nostra voce. E’ per questo che il 25 maggio manifesteremo a Napoli con la "Via Maestra".