… unitevi! Da Londra un appello per un’associazione pluralista, inclusiva e democratica. Per introdurre un metodo aperto nella valutazione scientifica, superando la “peer review”
Viviamo in tempi difficili per gli economisti: l’opinione pubblica e i media ci guardano con sospetto, mentre all’interno della professione si nota arroganza, disagio e rabbia. L’arroganza sta dalle parti di quelli che credono che avevano e hanno ragione a propagandare il modello neoclassico e neoliberista di economia malgrado la crisi (tutt’altro che superata). Per loro è solo questione di tempo; il modello è valido e con il tempo le politiche di tagli, combinate con ritocchi dal lato dell’offerta, porteranno alla ripresa delle economie e il modello di capitalismo dominato dalla finanza (o: a trazione finanziaria) continuerà a trionfare.
Il disagio è quello di quanti, avendo appoggiato il modello neoclassico, si trovano ora a dover giustificare la loro posizione. C’è rabbia invece tra i molti che non hanno mai aderito al modello neoclassico e neoliberista, compresi i pochi che avevano previsto la crisi sulla base di teorie e modelli alternativi. La loro voce non è stata ascoltata né a livello politico né è stata ospitata sulle pagine delle riviste scientifiche considerate autorevoli e prestigiose.
Il 16 maggio è stata lanciata una nuova associazione di economisti: la World Economics Association (WEA). I principali punti su cui gli economisti della Wea si impegnano, nel loro Manifesto, sono: pluralità di approcci all’economia; inclusività; democraticità dei processi. Il pieno utilizzo delle tecnologie digitali sarà decisivo nella realizzazione di tali obiettivi.
La WEA gestirà tre riviste scientifiche e organizzerà convegni on line. Delle tre riviste una (Real World Economics Review) è già esistente e funzionante e sarà inglobata nella struttura WEA. È dedicata a problemi attuali di analisi e politica e si rivolge a un pubblico più ampio dei soli addetti ai lavori.
Le altre due riviste (World Economics Journal e Economic Thought: History, Methodology and Philosophy of Economics) sono al momento in uno stadio avanzato di sviluppo, e hanno un taglio più tradizionalmente accademico. Quello che non è tradizionale è il sistema di valutazione della ricerca negli articoli che pubblicherà. Infatti per queste due riviste la valutazione sarà fatta in modo aperto e sulla base di un Discussion Forum per ogni paper, invece che con il tradizionale referaggio basato sul parere di 2-3 referenti.
Com’è ben noto, il sistema di valutazione basato sulla Peer Review sta andando incontro a diverse critiche, giunte persino all’attenzione del parlamento britannico. Il Committee on Science and Technology della House of Commons ha in corso una inchiesta sul problema.
Nel giro di poche settimane la WEA ha raggiunto circa 5000 iscritti da oltre 100 paesi del mondo. E’ quindi già diventata una delle associazioni di economisti più grandi del mondo e senz’altro la più inclusiva geograficamente. La prestigiosa Royal Economic Society (RES) ha circa 3300 membri, la Verein fuer Socialpolitik 3800, la Societa’ Italiana degli Economisti (SIE) ne ha circa 850 e la American Economic Association (AEA) c. 18,000.
Questa alta adesione alla WEA è indice della presa di coscienza delle difficoltà nella professione a cui accennavo sopra. È anche un modo per gli economisti di tutto il mondo di segnalare il loro desiderio di cambiare la professione.
I fondatori di WEA stanno attualmente lavorando all’impianto editoriale delle riviste e alla struttura dei convegni: il tutto dovrebbe essere pronto nel giro di alcune settimane. Tutto il lavoro fatto finora è il contributo di volontari che credono nella necessità di cambiare il modo in cui la professione interagisce e soprattutto muoversi verso una scienza economica veramente pluralistica e inclusiva.
La WEA è aperta a tutti gli economisti del mondo qualunque sia il loro approccio all’economia o il loro tipo di lavoro; essa e’ aperta anche a non economisti con un interesse in questioni economiche. Gli iscritti sono incoraggiati a partecipare attivamente alle varie attività che WEA organizzerà. L’adesione è gratuita; le donazioni sono incoraggiate per poter dare un supporto amministrativo alle varie strutture.
Certo, ci vuole molto più che una nuova associazione di economisti per girare pagina circa l’analisi e la gestione delle economie del mondo. Nondimeno una associazione che sia veramente inclusiva e pluralista può essere un primo passo verso sviluppi alternativi della scienza economica e del suo insegnamento. È in questo spirito che lanciamo in appello aperto a tutti i lettori di Sbilanciamoci:
Iscrivetevi, participate e contribuite a cambiare la situazione nell’economia e nella professione degli economisti.
www.worldeconomicsassociation.org