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Dizionario della crisi

La crisi: istruzioni per l’uso. Da “credit crunch” a default, dai bond ai Btp, dalle capitalizzazioni ai “credit default swaps”, un glossario, chiaro e articolato, per capire i termini dell’economia e il suo funzionamento

AAA nelle valutazioni delle agenzie di rating (v.) – quelle che contano sono soltanto tre al mondo, Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch; esse hanno un monopolio virtuale del mercato –, la tripla A significa il massimo di affidabilità possibile per un titolo; la gran parte di quelli costruiti sui mutui sub-prime (v.), che si sono sostanzialmente rivelati poi come titoli “spazzatura”, avevano ricevuto dalle società di rating proprio una valutazione di tripla a, così come l’avevano ricevuta a suo tempo imprese come la Enron e la Worldcom, che erano all’improvviso fallite nei primi anni del nuovo millennio. Le agenzie stanno avendo un ruolo di tutto rilievo anche nella crisi dell’euro. Da sottolineare comunque che da qualche tempo è stata anche varata una organizzazione di rating cinese mentre da più parti si auspica la creazione di un’agenzia a livello europeo

ABCP (Asset backed commercial paper) si tratta di emissioni di carta commerciale (v.), garantite da altre attività finanziarie. Questo tipo di titoli è stato impiegato in particolare dai cosiddetti Siv (v.), che finanziavano con questi strumenti, tipicamente a breve termine, gli acquisti di titoli a lungo termine, sino al redde rationem che non è poi mancato all’appuntamento

ABS (Asset Backed Securities) titoli (ad esempio, obbligazioni) collegati a delle attività specifiche, quali dei crediti immobiliari ipotecari, o dei crediti commerciali verso delle imprese. La restituzione del capitale e degli interessi sui titoli è in sostanza garantita dal rendimento di tali attività sottostanti. Uno dei meccanismi che ha scatenato la crisi finanziaria è proprio collegato all’emissione sul mercato di titoli garantiti da mutui sub-prime (v.)

Analista persona specializzata nel valutare una qualche attività o passività finanziaria, dalle azioni, alle obbligazioni, alle stesse imprese nel loro complesso e che lavora spesso in una banca o in una società finanziaria specializzata

Assets è l’espressione inglese per attività, indicate nel lato sinistro del bilancio di esercizio (in Gran Bretagna quello destro); fa riferimento quindi, in termini generali, alle liquidità, ai crediti, al magazzino materie prime e prodotti finiti, agli investimenti tecnici, immateriali, finanziari, posseduti da un’impresa, da un’organizzazione, da un privato

Attività (v. Assets)

Attività fuori bilancio (v. Offbalance-sheet)

Austerità politica che consiste essenzialmente nel taglio della spesa pubblica con l’obiettivo ufficialmente dichiarato di ridurre il livello dell’indebitamento degli stati e di rendere compatibili le uscite di bilancio con le entrate. Nella sostanza, in realtà, l’austerità come praticata in questi anni consiste nel trasferimento di una parte del reddito delle famiglie di un paese a favore delle banche e più in generale del settore delle imprese e di quello delle classi più ricche; un altro obiettivo formalmente non dichiarato di tale politica è quello di ridurre comunque l’intervento dello stato nella vita economica e in particolare di ridimensionare il welfare state

Authority finanziarie europee in seguito alla crisi del periodo 2008-2010, a livello di Unione Europea si è, tra l’altro, deciso di costituire degli organismi di supervisione dei mercati e delle istituzioni finanziarie. Si è così avviato un ente di supervisione del rischio sistemico (European bank authority, Eba v.) e tre organismi specifici indirizzati al monitoraggio rispettivamente delle banche, delle assicurazioni e dei mercati finanziari. Ma l’intero progetto appare, forse non a caso, mal concepito; gli organismi hanno scarsi poteri autonomi e i meccanismi di gestione dei vari enti appaiono molto complessi e confusi

Azioni privilegiate azioni che, rispetto a quelle ordinarie, non danno diritto a partecipare alle assemblee ordinarie della società nelle quali, almeno in teoria, si prendono le decisioni importanti relative alla vita della società stessa; esse danno però diritto, in generale, a un dividendo annuo che è di solito maggiore di quello delle azioni ordinarie. Per contribuire a risolvere l’attuale crisi, in alcuni paesi, tra i quali gli Stati Uniti, lo stato è intervenuto in certi casi nel capitale delle banche in difficoltà sottoscrivendo appunto azioni privilegiate. Questo significa, tra l’altro, che si mettono i soldi ma non si conta nulla, a meno di accordi diversi con chi controlla la società

Bad bank con l’espressione si fa riferimento ad una possibile via per contribuire a risanare una singola banca o un intero sistema bancario in difficoltà per la presenza nei suoi/loro bilanci di troppe attività inesigibili o, almeno, di tipo tossico (v. toxic assets). Si tratta di concentrare, di solito con l’intervento finanziario pubblico, in una sola società, chiamata appunto convenzionalmente bad bank, tutte le attività di dubbia realizzazione, liberando così la banca o il sistema finanziario, una volta per tutte, dal loro peso

Bailout letteralmente to bailout significa dare in garanzia; in termini più generali, ha il significato di salvataggio. Con l’espressione, si fa, tra l’altro e di recente, riferimento all’azione del governo americano e di alcuni paesi europei che hanno salvato alcune grandi istituzioni finanziarie che si trovavano in gravi difficoltà

Banca di deposito, o banca commerciale; un tipo di banca, prevalente in Europa, che raccoglie depositi dai suoi clienti, che poi utilizza per effettuare operazioni di prestito; è distinta dalla banca di investimento (v.)

Banche di investimento (investment banks) la revisione del sistema finanziario statunitense dopo la crisi del 1929 distingueva nettamente le banche commerciali (v.), che potevano svolgere le normali attività bancarie – alla base, fondamentalmente, anche se non solo, quelle di raccogliere il risparmio tra il pubblico e di prestarlo alle imprese e ai privati- e le banche di investimento, che invece potevano svolgere soltanto un’attività di ingegneria e di consulenza finanziaria alle imprese (assisterle nei processi di fusione-acquisizione, organizzare per loro sul mercato dei prestiti o degli aumenti di capitale, collaborando anche al loro collocamento, ecc.). Tale separazione era codificata nel Glass-Steagall Act del 1933 (v.). Ma sotto la presidenza Clinton tale distinzione è stata abolita e, mentre molte banche commerciali hanno cominciato a svolgere anche attività di banche di investimento, queste ultime si sono inserite in alcune attività di banche commerciali. Nel frattempo, esse avevano già cominciato a svolgere anche il mestiere di compravendita in proprio di titoli azionari e obbligazionari, di derivati, di creazione di società di private equity e di hedge funds, ecc. Esse si sono così trovate al centro della tempesta finanziaria in atto; molte di esse hanno perso molto danaro, qualcuna è anche fallita, qualcun’altra è stata assorbita da grandi banche commerciali

Banca mista o banca universale; un tipo di banca che può svolgere tutti i tipi di operazioni finanziarie e quindi, tra l’altro, sia quelle proprie delle banche commerciali (v.), che quelle tipiche delle banche di investimento (v.). È un modello messo a suo tempo a punto in Germania e che sembrava quello trionfante nel settore; ma la crisi ha messo in dubbio tale convinzione

Bank run la paura del fallimento di una o più banche o, più in generale, una crisi economica, può spingere le persone a correre a ritirare i loro depositi; quando la cosa assume proporzioni molto rilevanti, come è accaduto con la crisi degli anni trenta, si può arrivare a conseguenze molto gravi. Si teme ora che, in conseguenza delle vicende dell’euro, si possa scatenare un bank run in particolare in qualcuno dei paesi deboli del Sud Europa

Basilea 2 e 3 si fa riferimento alla città svizzera dove si riunisce periodicamente un comitato di rappresentanti delle varie banche centrali per fissare le regole relative al livello minimo di mezzi propri che le istituzioni finanziarie devono detenere; tale livello è fissato, secondo gli ultimi accordi detti appunto di Basilea 2, in relazione al livello delle attività possedute da una banca e dal livello di rischio di tali attività. L’espressione 2 deriva dal fatto che essa è una versione perfezionata di un precedente accordo ed è stata introdotta in Europa a partire dal 1° gennaio del 2008, mentre doveva entrare in funzione negli Stati Uniti e in Italia a partire dal 2009. La crisi finanziaria in atto ha immediatamente mostrato i limiti di tale regolamentazione che, tra l’altro, richiede livelli di mezzi propri nettamente insufficienti, mentre ha anche un effetto pro-ciclico, cioè contribuisce a creare una situazione di euforia ulteriore nei momenti di mercato rialzista e a deprimere i prezzi invece nei periodi di magra. La normativa doveva quindi essere profondamente ristudiata. È quanto si è cercato di fare con una serie di regole nuove, che prendono il nome di Basilea 3 e che toccano questa volta, oltre al livello dei mezzi propri, anche quello del livello di liquidità, mentre affrontano anche il problema del rischio sistemico (v.). Si trae l’impressione che, pur presentandosi esse come un passo avanti abbastanza rilevante rispetto a quelle precedenti, siano comunque ancora inadeguate rispetto alle necessità e comunque esse dovrebbero entrare in funzione pienamente soltanto nel 2019

Basis point v. punto base

Benchmark significa “parametro di riferimento” e viene utilizzato per confrontare i risultati ottenuti da fondi azionati, obbligazionari ed altri strumenti finanziari con qualche indice di riferimento

Bestia “affamare la bestia” (la parola è qui sinonimo di Stato) era una delle basi del programma politico dei repubblicani statunitensi, con in testa Bush, che volevano ridurre al minimo il ruolo e le risorse del settore pubblico; con la crisi, paradossalmente, essi sono stati invece costretti ad ingrassare la stessa bestia il più possibile per cercare di ridimensionare le difficoltà incombenti. Passati apparentemente i giorni più cupi della crisi, gli stessi repubblicani sono tornati al loro più stretto fanatismo ideologico. Quos deus vult perdere, ementat

Bolla(bubble) valutazione a prezzi troppo elevati di un’attività o di un insieme di attività, per esempio le azioni presenti in una borsa, che così si gonfiano progressivamente e a volte molto rapidamente; ma le bolle prima o poi scoppiano, portando al crollo dei prezzi. L’ultima bolla importante, in ordine di tempo, prima di quella attuale, è stata quella dei primissimi anni del nuovo millennio legata ai titoli internet. Il mercato finanziario sembra sostanzialmente funzionare, negli ultimi decenni, per bolle successive

Bond v. obbligazione

Bonus i manager di livello elevato delle imprese di molti paesi ricevono una parte importante della loro remunerazione sotto forma di bonus, in genere annuale, il cui importo è almeno teoricamente legato ai risultati ottenuti. Ma va sottolineato che in realtà tali bonus in genere non diminuiscono in periodi di risultati non soddisfacenti dell’impresa; per altro verso, si tratta di una leva di gestione complementare o alternativa a quelle delle stock grants (v.) e delle stock options (v.)

Break-up in inglese significa rottura, dissoluzione e l’espressione viene usata di questi tempi per fare soprattutto riferimento alla possibile fine della moneta unica, che non ce la farebbe a reggere sotto il peso delle sue contraddizioni, magari sotto la spinta di un forte attacco speculativo

Bretton Woods dal nome della località degli Stati Uniti dove si riunirono verso la fine della guerra i paesi vincitori per definire le strutture economiche e finanziarie internazionali di governo del mondo. Il sistema di Bretton Woods sanciva, tra l’altro, l’egemonia statunitense sugli affari del pianeta. Tra le principali decisioni prese in quella sede, oltre alla messa in opera di un sistema di cambi fissi con al centro il dollaro, ormai unica moneta di riserva, il varo di una struttura di coordinamento finanziario internazionale centrata, tra l’altro, sulla creazione della Banca Mondiale (WB) e del Fondo Monetario Internazionale (IMF)

Brexit ipotesi di un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea; tale ipotesi tende a farsi sempre più concreta, da una parte sotto la spinta di una fetta consistente dell’opinione pubblica e dei politici conservatori dell’isola, dall’altra in relazione al fatto che il mancato ingresso del paese nell’euro tende a far divergere sempre più gli interessi concreti dei paesi dell’eurozona da quelli britannici e a far pensare a molti politici del continente a a molti funzionari di Bruxelles che tale eventuale opzione potrebbe avere dei risvolti positivi, in relazione anche ai continui ricatti britannici verso gli altri paesi dell’Unione

BRIC con tale espressione, inventata nei primi anni del nuovo millennio negli uffici della Goldman Sachs, si fa riferimento a quattro paesi chiave tra quelli emergenti: Brasile, Russia, India, Cina, che sarebbero quelli sui quali si vanno concentrando i processi di sviluppo economico a livello mondiale. La crisi ha toccato solo marginalmente tali paesi, con l’eccezione forse della Russia ed anzi alla fine essa ha segnato un’affermazione ancora più rapida di tali paesi sulla scena economica e politica mondiale ; qualcuno ha ora aggiunto alla lista anche il Sudafrica, anche come rappresentante più autorevole di un intero continente ormai in via di rilevante, anche se disomogeneo, sviluppo

Broker intermediario del mercato finanziario che acquista e vende valori mobiliari (azioni, obbligazioni, derivati, ecc.) o divise per conto di terzi

BTp Buoni del Tesoro poliennali italiani, che hanno in genere una durata che va dai 3 sino, in qualche caso, anche a 30 anni; le cedole sono fisse e semestrali. Il BTp decennale è, tra l’altro, il titolo di riferimento per misurare il rischio Italia nei confronti dei titoli pubblici di altri paesi; normalmente è tipico il rapporto BTp – Bund (v.), che si esprime in un differenziale (spread v.) di tassi si interesse tra i due titoli e che viene con iderato di solito il termometro del rischio che il mercato percepisce sulla tenuta dei conti pubblici

Bund titoli di stato a medio-lungo termine emessi dallo stato tedesco e che sono considerati il benchmark (v.) di riferimento per valutare la situazione di titoli di altri paesi

Capitalismo finanziario fu a suo tempo Rudolf Hilferding con il suo libro che portava proprio il titolo “Il capitalismo finanziario” e pubblicato nel 1910 a mettere l’accento su di una mutazione che lui intravedeva nel sistema capitalistico e che consisteva nel fatto che il settore finanziario dell’economia prima aveva teso a rendersi autonomo da quello produttivo e successivamente a dettare legge anche ad esso. Il concetto, dopo un relativo declino nel periodo del secondo dopoguerra, si è riproposto prepotentemente ai nostri giorni, quando in particolare la crisi ha mostrato la preminenza dei fenomeni di finanziarizzazione dell’economia, preminenza semplificata ad esempio da una parte dal fatto che le attività di tipo finanziario rappresentano un multiplo sempre crescente del pil del mondo e di quello di tutti i principali paesi occidentali, dall’altra che il settore finanziario tende a ottenere una quota crescente dei profitti complessivi generati in molti paesi ogni anno

Capitalizzazione di borsa la capitalizzazione di borsa di una società esprime, a una certa data, il valore che la borsa attribuisce a quella società; essa si ottiene dal punto di vista pratico moltiplicando il numero dei titoli azionari che compongono il capitale di una società per il loro corso unitario in borsa

Carried interests i promotori dei fondi di private equity vengono in generale remunerati attraverso delle commissioni di gestione annuali, ma poi soprattutto con una quota dei profitti – pari di solito il 20% del totale ottenuti dai singoli fondi; tale quota prende appunto il nome di carried interest

Carry trade è la pratica di prendere a prestito dei soldi in una moneta che presenta in quel momento dei bassi tassi di interesse per investirli in un’altra valuta che ha rendimenti maggiori, guadagnando sulla differenza; negli scorsi anni questa tecnica è stata applicata ad esempio agli yen giapponesi, mentre nell’ultimo periodo la moneta preferita appare il dollaro. Ma in questo tipo di operazioni c’è ovviamente un rischio di cambio, rappresentato dalla possibilità che nel periodo in cui dura il prestito la moneta in cui ci si è indebitati si rivaluti

Carta commerciale(commercial paper) strumento di finanziamento a breve termine da parte di grandi imprese e istituzioni finanziarie; si emettono dei titoli, che vengono collocati sul mercato, con scadenze entro un numero limitato di mesi. Nel corso della crisi, negli Stati Uniti anche grandi imprese tra le più prestigiose hanno avuto ad un certo punto difficoltà a raccogliere denaro su tale mercato

Cartolarizzazione o Titolarizzazione (securitisation) operazione che consiste nel prendere dei crediti non negoziabili ( di solito, ma non sempre, si tratta di più crediti dello stesso tipo) verso degli agenti economici (crediti bancari, mutui immobiliari, crediti commerciali delle imprese, ecc.) e di trasformarli in titoli cedibili sul mercato. È quanto è successo su larga scala prima della crisi; i prestiti immobiliari, normali e sub-prime, sono stati impacchettati in titoli e sono stati ceduti sul mercato. Il fatto che i crediti possano essere ceduti, liberandosi anche dei rischi sottostanti, attraverso le operazioni di cartolarizzazione, ha indotto molti operatori a fare prestiti sconsiderati, senza tenere in alcun conto il merito del credito

Casino finance una finanza che trascura il sostegno all’economia reale, cioè alla produzione di beni e servizi da parte in particolare delle imprese e volge la sua attenzione soprattutto alla speculazione e al raggiungimento di ritorni molto elevati, prendendosi molti rischi. Si usa questa espressione, tra l’altro, con riferimento alle modalità di funzionamento dei mercati e delle istituzioni finanziarie in molti paesi negli ultimi quindici-venti anni

CBO v. CDO

CDO (Collateralized Debt Obligation), sottospecie di ABS (v.), titoli aventi come garanzia un portafoglio di altri titoli. Si distinguono come sottocategorie i CLO, Collateralized Loan Obligation, nei quali la garanzia è costituita da un portafoglio di prestiti alle imprese; CBO, Collateralized Bond Obligation, nei quali la garanzia è costituita da un portafoglio di obbligazioni emesse dalle imprese; CMO, Collateralized Mortgage Obligation, nei quali la garanzia è costituita da un portafoglio di mutui

CDO al quadrato cdo (v.) aventi come garanzia altri cdo

CDO al cubo cdo (v.) aventi come garanzia cdo al quadrato. Siamo in pieno delirio finanziario

CDO sintetici i cdo sintetici hanno reso la crisi del sub-prime molto più grave di quello che essa poteva essere. Un cdo normale (v.) è collegato a delle comuni obbligazioni che garantiscono lo stesso titolo, mentre la versione sintetica è collegata invece a dei cds (v.), derivati che fanno poi solo riferimento a un gruppo particolare di obbligazioni sui mutui immobiliari. Non era necessario, in altre parole, per creare dei cdo sintetici e al contrario che per i cdo ordinari, che venissero emessi dei nuovi mutui sub-prime, ma si poteva invece crearne un numero infinito sulla base di obbligazioni che esistevano già. Questo ha aumentato a dismisura il volume dei cdo sintetici in circolazione

CDS (Credit Default Swap) strumenti della categoria dei derivati (v.), che assicurano gli investitori contro il mancato pagamento di un’obbligazione e contro il fallimento di una società o anche di un paese. Sono stati ampiamente utilizzati durante la crisi; negli Stati Uniti si sono specializzati nel garantire le emissioni di obbligazioni le cosiddette assicurazioni monoline (v.), che poi si sono trovate in grandi difficoltà. Più in generale, tali strumenti sono stati emessi in passato in maniera sconsiderata, per fini speculativi, sino ad arrivare nel 2007 ad un livello complessivo di circa 62.000 miliardi di dollari. Negli ultimi anni sono diventati particolarmente importanti come strumento di misura del livello di rischio dei titoli dei paesi in difficoltà di bilancio

CLO v. CDO

Club-Med si tratta di un’espressione che fa riferimento ai paesi del Sud dell’Europa, Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, che vengono considerati a rischio, in quanto almeno potenziali portatori di politiche economiche non rigorose, con la conseguenza di elevati deficit di bilancio e/o di un alto rapporto debiti/pil

CMBS (Commercial Mortgage Backed Securities) obbligazioni della categoria degli ABS (v.). Gli organismi emittenti di questi titoli sono delle società veicolo create dalle banche (v. SIV)

CMO v. CDO

Coco bonds Contingent convertible bonds speciali obbligazioni che vengono di recente emesse dalle banche e che verrebbero automaticamente trasformate in azioni degli stessi istituti in caso di loro difficoltà rilevanti; il meccanismo di Basilea III prevede l’utilizzo anche di tale strumento per coprire gli istituti dai rischi di solvibilità (v.)

Collateral (collaterale) un’attività – un bene materiale, un titolo – posta a garanzia di un prestito

Commercial paper v. Carta commerciale

Conduit v. SIV

Consob autorità di vigilanza dei mercati finanziari italiani; è peraltro nota, in generale, per la sua scarsa efficienza e capacità di intervento. Ad esempio, durante la recente crisi delle borse, le sue azioni per tenere sotto controllo le vendite allo scoperto sono state nella sostanza molto lacunose

Contingent Capital v. coco bonds

Core tier one è la misura più importante e più stringente della forza patrimoniale delle banche e fa riferimento in particolare ad una definizione rigorosa di che cosa costituisca il primo e più sicuro livello di mezzi propri di un istituto secondo le regole di Basilea (v.)

Corporate governance v. Governance

Credit crunch stretta creditizia, indotta in genere da mancanza di fondi o da timori di difficoltà da parte delle istituzioni creditizie. La situazione di stretta creditizia può anche essere provocata volontariamente dalle stesse banche centrali di un paese, in caso, ad esempio, di una situazione di surriscaldamento dell’economia. Si temeva che, a causa della crisi in atto, le banche potessero essere spinte a ridurre il credito alle imprese e ai privati, ciò che avrebbe portato a un approfondimento delle difficoltà finanziarie; il fatto si è in effetti verificato in particolare nei confronti delle piccole e medie imprese

Crisi atlantica nomen est essentia rerum, affermava qualcuno nell’antichità; la crisi in atto ormai da diversi anni non ha veramente un nome e questo riflette, almeno in occidente, l’incertezza di analisi sull’essenza stessa del fenomeno, sulle sue cause, sulle sue caratteristiche più importanti; negli ultimi tempi, peraltro, almeno in Asia, si è cominciato a definirla appunto come crisi atlantica, in relazione al fatto che essa marca le difficoltà e forse il declino di una parte del mondo sino ad allora dominante

Crisi di liquidità situazione nella quale una banca, un paese, un privato, non può più far fronte transitoriamente alle richieste di restituzione di un debito. È la situazione davanti alla quale si sono trovate molte istituzioni finanziarie e sempre si più si trovano ora anche diversi paesi, davanti alla crisi; la situazione è stata governata, tra l’altro, dalle banche centrali dei vari stati, che hanno inondato il mercato di denaro, nonché dagli stessi interventi dei governi. A volte,se non risolta tempestivamente, una crisi di liquidità, può diventare una crisi di solvibilità (v.)

Crisi sovrana crisi finanziaria che tocca uno Stato, che ad un certo punto non riesce a far fronte ai pagamenti

Crowding out effect (effetto di spiazzamento) si parla di effetto di spiazzamento con riferimento al fatto che l’ingresso sul mercato finanziario di un operatore molto importante, quale lo stato, o, quanto meno, un aumento sensibile delle sue emissioni di titoli, può indurre la conseguenza che le risorse disponibili in quel momento su tale mercato vengano indirizzate in gran parte verso tale operatore, lasciando ad esempio il sistema delle imprese privo di almeno una parte dei mezzi di cui esso avrebbe bisogno

Dealer operatore del mercato finanziario che acquista e vende valori mobiliari (azioni, obbligazioni, derivati, ecc.) o valute, per conto proprio. Le banche di investimento statunitensi sono entrate in gravi difficoltà anche perché, invece di limitarsi all’attività di broker (v), hanno cominciato ad operare in conto proprio sui mercati finanziari, perdendo alla fine somme molto rilevanti

Debito sovrano l’insieme dei debiti accumulati da uno stato nelle sue varie articolazioni territoriali e settoriali

Decoupling con l’espressione si fa riferimento all’idea, avanzata nelle prime fasi della crisi, che certi paesi emergenti quali la Cina, l’India, il Brasile, sarebbero stati risparmiati dalle difficoltà ed avrebbero continuato a svilupparsi, cosa che è poi in effetti avvenuta, almeno per la gran parte

Deflazione può essere definita come il fenomeno esattamente contrario a quello dell’inflazione (v.) e consiste in una diminuzione generale e duratura dei prezzi – in Giappone una situazione di questo tipo è durata all’incirca una quindicina d’anni, a partire dal 1990. Da non confondere con il fenomeno di disinflazione (v.), che evoca una situazione sempre di inflazione, ma il cui livello si va riducendo. La deflazione è ancora più pericolosa dell’inflazione ed è ancora più difficile da combattere. Si teme per il futuro anche prossimo un possibile affermarsi del fenomeno in Europa e negli Stati Uniti

Default (insolvenza) un debitore si trova in una situazione di default quando non è in grado di far fronte, temporaneamente o strutturalmente, a tutti od anche ad una parte dei suoi impegni di pagamento alla scadenza

Deleveraging uno dei problemi delle istituzioni finanziarie oggi è quella di un troppo elevato livello di indebitamento (in inglese si parla di leverage elevato). Da questo ha origine l’esigenza di un deleveraging, cioè di una riduzione del suo livello. Ora, un’operazione di questo genere si può fare, nella sostanza, o aumentando il capitale sociale, o riducendo il livello dei prestiti alla clientela, o attraverso l’accumulazione interna –profitti, ammortamenti, ecc. La prima operazione appare difficile perché scarseggiano i soldi, l’altra comporta qualche difficoltà per l’economia reale; nell’ultimo periodo la terza opzione sembra acquistare qualche importanza. Il fenomeno di un eccessivo indebitamento tocca peraltro in questo momento anche i privati, in particolare in alcuni paesi, mentre il sistema delle imprese, almeno nel suo complesso, sembra un po’ meno colpito

Depressione situazione nella quale si registra una diminuzione importante del pil di un paese – in genere si fa riferimento a un declino di almeno il 10% – o una diminuzione quantitativamente anche ridotta ma la cui durata sia di almeno tre anni, mentre l’espressione recessione (v.) fotografa una situazione in cui il livello del pil diminuisce in maniera relativamente moderata e per un più breve periodo di tempo

Deregolamentazione tendenza a ridurre il peso delle normative e dei controlli pubblici che regolano l’attività dei mercati e l’operare delle imprese; questa tendenza è stata a suo tempo avviata da M. Thatcher in Gran Bretagna e da R. Reagan negli Stati Uniti ed essa è stata molto forte negli ultimi venticinque anni in particolare nei mercati finanziari e valutari dei paesi occidentali. Essa ha contribuito in maniera molto rilevante allo scoppio dell’attuale crisi

Deregulation v. deregolamentazione

Derivati (derivatives) come dice il suo nome, un prodotto derivato deriva da un prodotto sottostante (v.). Questo prodotto sottostante può essere una valuta, un tasso di interesse, un’azione, un’obbligazione, un credito, una materia prima. Le principali sottocategorie di questa famiglia di prodotti fa riferimento a opzioni (v.), swaps (v.), futures (v.). e alle loro combinazioni, tutte legate ad un attivo: avremo così un’opzione su azioni, uno swap sui tassi di interesse o sulle valute, un future sul petrolio. Attraverso tali strumenti si può annullare o ridurre il rischio di una qualche operazione finanziaria pagando in genere un premio relativamente modesto. La crisi è stata proprio innescata, tra l’altro, dal fatto che gli operatori del mercato hanno molto spesso sottovalutato il rischio di tali operazioni, accollandoselo a cuor leggero, attirati dal miraggio di guadagni importanti

Disinflazione situazione nella quale il livello del tasso di inflazione sta diminuendo

Disintermediazione negli ultimi decenni si è diffusa la tendenza, almeno nei paesi occidentali, a ridurre da parte dei risparmiatori i depositi nelle banche, a favore di forme di impiego più differenziate, in particolare verso il settore degli investitori istituzionali – fondi comuni di investimento, fondi pensione, hedge funds, fondi di private equity. La tendenza si manifesta anche dal lato delle imprese, che tendono a rivolgersi per i loro bisogni di finanziamento, in maggior misura di un tempo, ai mercati finanziari, invece che di nuovo agli istituti bancari tradizionali

Disuguaglianze negli ultimi decenni, in relazione in particolare ai processi di deregulation, liberalizzazione, privatizzazione, sgravi fiscali ai ceti più abbienti, fenomeni avviati a suo tempo dalla Thatcher e da Reagan, sono aumentate di parecchio le diseguaglianze di reddito e di ricchezza nel mondo occidentale; tale fenomeno sarebbe all’origine dell’attuale crisi (v. domanda)

Diversificazione nella teoria e nella pratica finanziaria è comune l’idea che si possono ridurre i rischi di investimento non mettendo tutti i soldi disponibili in un unico titolo, ma diversificando gli impieghi in più direzioni, secondo opportune tecniche, avanzate per primo dal premio Nobel per l’economia H. Markowitz. Ma se tutti i protagonisti di un mercato si diversificano più o meno allo stesso modo si crea un nuovo tipo di rischio, quello di scarsa differenziazione, che introduce una variante pericolosa del rischio sistemico

Dodd-Frank act si fa riferimento alla normativa che prende il nome dai due senatori statunitensi che la hanno presentata e fatta approvare dal Senato del loro paese e che dovrebbe servire – essa non è ancora pienamente entrata in funzione per la sua stessa complessità e per l’ostruzionismo dei repubblicani – a controllare meglio il sistema finanziario dopo la crisi

Domanda secondo l’avviso di molti economisti la crisi attuale sarebbe una crisi da carenza di domanda di beni e servizi sul mercato, crisi originata a sua volta dal fenomeno della crescita delle diseguaglianze a livello di reddito e di ricchezza negli ultimi decenni in Occidente, con il forte aumento della quota del pil dei principali paesi che va al capitale e la diminuzione di quella che va al lavoro, ciò che avrebbe appunto provocato l’impossibilità per le classi medie e popolari di accrescere i propri consumi; peserebbe inoltre sul fenomeno la mancanza di una qualche nuova ondata tecnologica che in passato è stata all’origine di diversi periodi di forte crescita economica. Qualcuno intravede nello sviluppo di forti investimenti nell’economia verde il possibile atout che potrebbe servire oggi alla bisogna

Double dip si fa riferimento al manifestarsi di un fenomeno recessivo seguito da una momentanea ripresa che da poi il via ad un secondo andamento negativo dell’economia

Ecofin organismo dell’Unione Europea costituito dai 27 ministri dell’economia e delle finanze dell’Unione; esso ha avuto un ruolo di qualche rilievo nei provvedimenti che hanno cercato di bloccare, ad un certo punto, la crisi finanziaria

EBAEuropean Bank Authority v. Authority finanziarie europee

Effetto di spiazzamento v. crowding out effect

EFSF European Financial Stability Facility si tratta di un fondo messo in opera dai diciassette stati facenti parte della zona euro, insieme al Fondo Monetario internazionale, per far fronte ai possibili problemi finanziari degli stessi stati; il fondo ha una durata temporanea ed è in corso di sostituzione, a fine 2012, da un’altra struttura questa volta di tipo permanente, lo European Stability Mechanism (v.), molti hanno sottolineato la insufficiente dotazione dello stesso fondo

ESM European Stability Mechanism fondo permanente che dovrebbe sostituire l’Efsf (v.) e che dovrebbe servire a sostenere finanziariamente i singoli stati dell’eurozona

ETF Exchange Traded Funds si tratta in sostanza di fondi di investimento, normalmente quotati in borsa, il cui rendimento è collegato ad un indice sottostante, che può essere azionario, obbligazionario o di altra natura; tra le altre caratteristiche, tali fondi presentano il vantaggio di commissioni e altri compensi da riconoscere ai gestori di solito molto più bassi che nel caso dei normali fondi comuni di investimento, dal momento in particolare che essi presuppongono una gestione soltanto passiva dei fondi loro affidati

Euforia irrazionale tendenza, che si manifesta sui mercati finanziari in certi periodi, a cavalcare una bolla (v.) speculativa, acquistando titoli a valori molto superiori a quelli che sarebbero ragionevoli. Il termine è stato a suo tempo messo in auge dal presidente della Fed, A. Greenspan

Euribor tasso di riferimento del mercato interbancario, mercato sul quale le banche, per far fronte a momentanei scompensi di cassa, possono ottenere prestiti da altri istituti di credito. In relazione alla crisi finanziaria, tale tasso ha raggiunto ad un certo punto livelli elevati; i tassi si differenziano comunque, in generale, a seconda della durata del prestito (di solito, da una settimana a dodici mesi). L’euribor è molto importante anche per i privati, perché, tra l’altro, viene di frequente utilizzato come parametro di indicizzazione per i mutui ipotecari a tasso variabile

Eurobond si tratta di un progetto, originariamente proposto da Jacques Delors, secondo il quale i vari paesi della zona euro dovrebbero emettere in comune titoli del debito pubblico, titoli per i quali la responsabilità dei vari paesi sarebbe congiunta. Rispetto a questa idea di base, ci sono poi delle proposte operative anche molto diverse tra di loro, ad esempio per quanto riguarda la percentuale del debito pubblico dei singoli stati che sarebbe coperta da tali emissioni e per quello che concerne la questione di chi dovrebbe essere l’ente incaricato di gestire la partita. Si tratterebbe in ogni caso di un possibile strumento per fronteggiare l’attuale crisi dell’euro. Al progetto appaiono, sino a questo momento almeno, contrari la Germania e anche i paesi del Nord Europa. Tra le obiezioni avanzate c’è quella che i paesi virtuosi dovrebbero coprire le magagne di quelli troppo prodighi e poi che i tassi di interesse sui titoli del debito pubblico emessi dagli stessi paesi del Nord sarebbero gravati di interessi passivi molto più alti di quelli attuali

FASB (Financial Accounting Standard Board) organismo privato incaricato negli Stati Uniti di preparare e di aggiornare le norme contabili sulla base delle quali le imprese devono redigere il bilancio di esercizio

Financial restructuring quando un paese, o anche un’impresa, si trova in una situazione di insolvenza, di solito si mette in opera un intervento di ristrutturazione del suo debito (riduzione dell’importo stesso, allungamento delle scadenze dei pagamenti delle rate di restituzione, diminuzione dei tassi di interesse sul capitale residuo, ecc.), collegato normalmente ad una serie di obblighi da parte del paese/ impresa insolvente

Finanziarizzazione con l’espressione si fa riferimento al ruolo crescente delle motivazioni finanziarie, dei mercati finanziari, degli attori finanziari e delle istituzioni finanziarie nell’operatività delle varie economie nazionali e di quella internazionale (G. Epstein). Così, l’evoluzione della finanza negli ultimi decenni ne ha fatto in misura crescente la forza guida dell’economia reale e anche, alla fine, della politica, con risultati finali certamente molto negativi

Fire (finance, insurance, reale estate – finanza assicurazioni, attività immobiliari) con questa sigla si indicano i settori che sono stati quelli che hanno innescato e sostenuto la bolla (v.) che è poi scoppiata

Fiscal compact si tratta di un’espressione coniata da M. Draghi e che fa riferimento a quel sistema di norme, fortemente volute dalla Germania, messe a punto a livello di Unione Europea nel dicembre 2011 e perfezionate nelle prime settimane del 2012 e che fanno riferimento ad un maggior controllo sulle finanze pubbliche dei vari paesi dell’area; tra le nuove norme, va ricordata la cosidetta golden rule (v.)

Fondo salva stati v. EFSF

Foreclosure significa nella sostanza “chiudere fuori”; con l’espressione si fa riferimento al caso in cui si interrompe un’operazione di finanziamento immobiliare con ipoteca, chiudendo “fuori di casa” il contraente, perchè egli non ha pagato le rate relative al finanziamento stesso e il bene entra dunque in possesso dell’istituto finanziatore. Il fenomeno delle foreclosure è diventato un problema molto grave negli Stati Uniti a cui si sta cercando in qualche modo, affannosamente e in modo confuso, di fare fronte

Fair value v. Marked to market

FED (Federal Reserve) è la banca centrale degli Stati Uniti. Attualmente il presidente della riserva federale è B. Bernanke, mentre il precedente, A. Greenspan, è stato accusato, ci sembra a ragione, di avere in modo sostanziale contribuito alla scoppio della attuale crisi, in particolare con la sua politica di bassi tassi di interesse e di denaro facile

Firewall significa letteralmente “muro antincendio”; tale espressione nel linguaggio finanziario si può meglio tradurre come “muro anticontagio” e fa riferimento a quei provvedimenti che si possono prendere per evitare che le difficoltà di un paese o di una banca si estendano ad altri paesi o a tutto il sistema bancario

Fondi pensione una delle conseguenze più rilevanti della crisi finanziaria è quella che i pensionati attuali e quelli futuri, in particolare in paesi come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, hanno visto ridimensionate le loro prospettive di redditi futuri, in certi casi in maniera drastica. Infatti, ad esempio negli Stati Uniti i fondi pensione hanno investito in media il 70% circa delle loro risorse in titoli azionari. In Italia, poi, si rivela il punto debole di una politica anche sindacale che ha spinto alla creazione dei fondi pensione nel nostro paese

Fondi sovrani (sovereign funds) fondi di investimento in cui si concentra un rilevante insieme di risparmi di un dato paese, in particolare della Cina e dei paesi petroliferi; tali risorse sono impiegate principalmente in azioni ed obbligazioni, ma anche nell’acquisizione di imprese e i fondi appartengono a degli stati o a delle banche centrali di tali stati, in particolare di paesi asiatici e mediorientali

FSA (Financial Services Authority) ente britannico incaricato della sorveglianza complessiva del sistema finanziario del paese, per quanto riguarda quindi i mercati, la borsa, le imprese. Il nuovo governo conservatore vuole peraltro chiudere l’ente e passare i suoi poteri alla Bank of England

FSB Financial Stability Board (già Financial Stability Forum) costituito nel 1999, tale organismo riunisce periodicamente i responsabili dei governi, delle banche centrali e delle autorità di vigilanza preposte al settore finanziario di tutto il mondo; esso, che è in ogni caso un crocevia per lo scambio di informazioni tra gli addetti ai lavori, ha il compito di promuovere analisi e raccomandazioni volte ad assicurare la stabilità del sistema finanziario a livello internazionale. È stato a lungo presieduto da Mario Draghi, ma la sua attività è stata nella sostanza priva di grande rilevanza

Futures contratti appartenenti alla categoria dei derivati e che impegnano gli operatori a comprare o a vendere un’attività ad un prezzo prefissato ad una data futura; essi vengono trattati in borse specializzate

Geuro in relazione alla possibile uscita dall’euro della Grecia (v. Grexit) si ipotizzava per il paes , tra l’altro, l’istituzione di un sistema monetario che avesse caratteristiche tali da permettergli di non abbandonare completamente l’unione monetaria; tale sistema è stato da qualcuno denominato Geuro

Glass-Steagall Act si tratta di una legge, varata a suo tempo dopo la grande crisi del 1929, che separava le attività di banca di deposito (v.) da quelle di banca di investimento (v.). La legge è stata poi cancellata per mano del presidente Clinton negli anni novanta, nel pieno dell’euforia finanziaria. Con la crisi molti chiedono a gran voce il ritorno alla situazione precedente

Golden rule l’espressione fa riferimento alla regola, introdotta con il cosiddetto fiscal compact (v.) della fine del 2011, secondo la quale i bilanci pubblici dei paesi dell’Unione Europea devono essere ogni anno in pareggio; il mancato rispetto della regola comporterebbe rilevanti sanzioni

Goldman Sachs si tratta della più prestigiosa e più redditiva banca di investimento statunitense, anche molto interconnessa con il mondo politico negli Stati Uniti e anche altrove (compresa l’Italia), a partire dal 2010 è stata coinvolta in una serie di casi non propriamente edificanti, ampiamente riportati dalla stampa e dai quali la sua reputazione esce fuori molto appannata

Governance fa riferimento al sistema di governo di un’organizzazione, in particolare di un’impresa; il nodo principale, ma non il solo, di tale questione riguarda il rapporto tra i poteri posseduti dagli azionisti e dai suoi rappresentanti da una parte – nonché il loro meccanismo di nomina – e quello dei manager – nonché i loro meccanismi di remunerazione – dall’altra. Si tratta di una grande lotta in atto per il potere in molte grandi imprese occidentali

G-2 per alcuni il vero organismo informale che oggi governa il mondo e che è rappresentato dal binomio Stati Uniti-Cina

G-8 organismo, ormai archeologico, che raccoglie i sette paesi una volta più industrializzati del mondo, compresa l’Italia, più la Russia

G-20 organismo che raccoglie, oltre ai paesi del G-8, anche quelli emergenti più importanti, compresi, tra l’altro, la Cina, l’India, il Brasile. Esso è nato di recente dalla consapevolezza che ormai i paesi occidentali non sono assolutamente in grado di governare il mondo da soli; ma i primi passi di tale organismo non sembrano in generale molto brillanti

Grecia bisogna intanto onestamente ricordare che si tratta di un paese storicamente molto poco incline al rispetto di criteri di serietà finanziaria, tanto che dal momento ormai lontano dell’indipendenza e sino a oggi esso si è sostanzialmente trovato in una situazione di dissesto quasi permanente. Dopo l’ingresso nell’euro e con la crisi è stato rivelato che i conti presentati dal paese erano sistematicamente truccati da molti anni. Va sottolineato che a portare degli squilibri rilevanti hanno contribuito le grandi spese sostenute per i giochi olimpici del 2004; la crisi in atto, con la caduta delle entrate e l’aumento delle spese per far fronte alle difficoltà, ha dato un ulteriore colpo durissimo al paese. Esso si trova oggi al crocevia di molte contraddizioni. La crisi del paese ha anche mostrato tutta la debolezza della costruzione dell’euro, priva di adeguati meccanismi di salvaguardia e di intervento in caso di difficoltà, senza una politica economica a livello di Unione Europea, mentre la Germania, il paese guida dell’Europa, si rinchiudeva in un egoismo nazionale miope. I paesi europei, per intervenire a favore del paese, hanno richiesto condizioni impossibili economicamente e socialmente, che aggravano le difficoltà. Dopo il problema greco si sono affacciati alla ribalta quelli dell’Irlanda, del Portogallo, della Spagna e poi anche dell’Italia. Una cosa sembra quasi certa: o dall’euro usciranno progressivamente tutti i paesi del Sud Europa, con la formazione quindi di una moneta unica ristretta ai paesi del Nord o comunque la frantumazione del sistema della moneta unica, oppure si procederà con determinazione verso un’unione anche politica del continente

Green shots nei primi mesi del 2009 si era diffusa tra alcuni economisti ed operatori la convinzione che stessero spuntando i primi germogli della ripresa economica

Grexit ipotesi di un’uscita dalla Grecia dall’euro, ipotesi che acquistava consistenza a partire dal mese di maggio 2012; si temevano molto i possibili riflessi di tale uscita sugli altri paesi dell’euro e sull’economia mondiale

Haircut con questa espressione, che significa letteralmente “taglio dei capelli”, si fa riferimento, nel linguaggio finanziario, ad un’azione, sotto varie possibili forme, di ristrutturazione del debito di uno stato o di un privato, riducendone in sostanza l’ammontare

Hedge funds fondi di investimento non quotati in borsa, a vocazione altamente speculativa. Un hedge fund utilizza di solito meccanismi quali un leverage (v.) elevato, per mobilitare un volume di capitali molto maggiore di quelli messi in gioco dagli investitori del fondo, nonché il mercato dei derivati. I suoi risultati sono, almeno in teoria, scollegati da quelli dei mercati delle azioni e delle obbligazioni e le società di hedge fund diffondono l’idea che attraverso le loro attività si può guadagnare molto di più che con i normali fondi di investimento. La chiusura forzata di due hedge fund controllati dalla banca di investimento Bear Stearns è stato, nel giugno del 2007, il primo atto della crisi del sub-prime. Nel 2008 una parte molto consistente del comparto è entrata in crisi e i rendimenti si sono fortemente degradati; molte strutture del settore hanno chiuso, mentre gli investitori cercavano con difficoltà di ritirare i fondi a suo tempo collocati nel settore. Da allora il settore ha registrato una serie di alti e bassi

Helicopter money (o helicopter drop of money) con l’espressione “denaro lanciato giù dall’elicottero” si fa riferimento all’arma estrema che le autorità monetarie possono utilizzare per far fronte ad una crisi finanziaria in cui i redditi sono in diminuzione, i mercati delle merci in declino, il denaro non circola e si presenta il rischio di una deflazione (v.); si tratta in concreto di inondare il mercato di liquidità in diversi possibili modi, distribuendolo ai cittadini, magari anche, in ultima ratio, lanciandolo dall’elicottero. Questa misura non è però priva di possibili inconvenienti, quali la fuga dalla valuta del paese e l’innescarsi di un alto livello di inflazione

High-frequency trading si tratta di una tecnica sofisticata di compravendita di titoli sul mercato da parte delle grandi organizzazioni finanziarie e che consiste in sintesi nell’individuare in strettissimo anticipo, mediante complessi programmi computerizzati e con la complicità degli organismi di borsa, le tendenze che si vanno delineando su di un mercato e di orientare istantaneamente quindi di conseguenza i propri investimenti

IASB (International Accounting Standard Board) organismo internazionale incaricato di preparare e di aggiornare le norme contabili internazionali ( v. IFRS), che indicano con quali criteri bisogna redigere un bilancio d’esercizio; a tale organismo non aderiscono sino ad oggi gli Stati Uniti che hanno un proprio organismo specifico ( v. FASB) che lavora allo stesso obiettivo

IFRS (International Financial Reporting Standards) norme contabili internazionali, messe a punto dall’International Accounting Standard Board (IASB), che indicano con quali criteri specifici bisogna valutare le singole voci che compongono un bilancio. Tali norme sono state adottate a partire dal 2006 dall’Unione Europea per tutte le società quotate in borsa; esse impongono, tra l’altro, per quanto riguarda le attività finanziarie, la regola del marked to market (v.) regola oggi, con la crisi, molto contestata e messa qua e la in dubbio

Index linked i prodotti finanziari index-linked sono assicurazioni sulla vita il cui andamento è correlato alle performance di azioni, obbligazioni, o panieri di indici. La questione è venuta a galla in Italia verso la metà del mese di settembre del 2008, quando, con il fallimento della Lehman Brothers, si è scoperto che in alcuni tipi di polizze sulla vita il nome dell’emittente-garante è nascosto nella nota informativa; in molti casi si trattava proprio della Lehman, mentre quello della compagnia che ha emesso la polizza è scritto in grandi caratteri sul documento. Le compagnie assicurative non offrono in generale alcuna garanzia di restituzione del capitale nominale, come potrebbe sembrare ad un lettore non molto esperto, perché essa è fornita dalla società – in questo caso sempre la Lehman – che ha emesso l’obbligazione alla base della polizza, come è peraltro spiegato nei prospetti informativi, che di solito quasi nessuno legge. I responsabili delle società assicurative coinvolte nel problema hanno comunque cercato di rimborsare in qualche modo i clienti danneggiati

Indignados Stephen Hessel ha pubblicato nel 2011 un libretto dal titolo “Indignez Vous” che ha avuto un grande successo, oltre che in Francia, in molti paesi del mondo e che ha contribuito a dare origine a dei movimenti di protesta prevalentemente giovanili in diversi luoghi contro l’attuale situazione economica, sociale, politica, del mondo. Tra i movimenti più vigorosi si segnalano appunto quelli sorti in Spagna

Inflazione aumento generalizzato e durevole dei prezzi dei beni e servizi in un paese. Questa situazione corrisponde in genere ad una diminuzione del potere d’acquisto di una moneta, il che significa che con la stessa somma si denaro si possono acquistare meno beni e servizi di prima. La Banca Centrale Europea ha tenuto a lungo alti nel 2008 i tassi di interesse, nonostante le richieste contrarie del mondo produttivo, appunto per timore di un aumento rilevante dei prezzi e solo successivamente si è decisa ad abbassarli

Investitore razionale investitore le cui decisioni, basate tra l’altro su tutte le informazioni disponibili sul mercato, sono dettate esclusivamente dalle aspettative di rendimento/rischio legate ai singoli titoli; l’ipotesi dell’investitore razionale è alla base di gran parte delle teorie finanziarie e la crisi recente ha contribuito a mostrare la sua sostanziale infondatezza

Investitori istituzionali sono compresi in questa categoria, in particolare, i fondi comuni di investimento, i fondi pensione, le società di assicurazione, ma anche i fondi di private equity e gli hedge fund. L’ingresso nell’ultimo periodo di queste categorie di investitori in modo massiccio nel capitale delle imprese, finanziarie e non finanziarie, ha aperto una grande lotta di potere all’interno delle imprese quotate in borsa (v. governance) e ha spinto comunque i manager delle stesse imprese, incentivati anche da un sistema retributivo centrato sui risultati economici ottenuti, a prendersi maggiori rischi per aumentare i rendimenti. Questo ha contribuito in misura rilevante, poi, allo scoppio delle difficoltà in atto

Ipotesi del mercato efficiente secondo tale ipotesi i prezzi dei titoli in borsa riflettono pienamente e istantaneamente tutte le informazioni disponibili sui titoli stessi. In altri termini, non si può battere il mercato e i titoli non sono mai né sopravalutati né sottovalutati. L’ipotesi non è solo importante in sé, ma essa sta anche alla base di una parte consistente della teoria finanziaria. Anche la recente crisi ha mostrato la fallacia di tale impostazione

ISDA (International Swaps and Derivatives Association) un’associazione privata che aiuta a risolvere le controversie che si manifestano sul mercato dei derivati over the counter (v.) e che stabilisce in particolare quando si è manifestato un evento di default, dando così il via ai risarcimenti dovuti a chi detiene un contratto di CDS (v.)

Islanda la crisi finanziaria non ha toccato soltanto le banche e le imprese; essa ha successivamente riguardato anche numerosi paesi, anche europei, in parte anche in relazione alla crisi delle stesse banche ed imprese. Il primo a essere colpito, e in misura rilevante, è stato fra tutti a suo tempo l’Islanda, paese nel quale le banche nazionali si sono in passato fortemente indebitate all’estero, per finanziare in particolare una loro forte espansione internazionale e un processo di diversificazione verso altri settori. Con le difficoltà del mercato dei prestiti, il paese ha a un certo punto praticamente fatto bancarotta

LBO (Leveraged Buy-Out) operazione finanziaria che permette l’acquisto di una società grazie ad un elevato effetto di leva: i promotori non mettono nella partita che una parte modesta dei capitali necessari, mentre la quota più rilevante è assicurata dal ricorso a un prestito; questo è contratto da una società, cosiddetta società veicolo, di solito creata ad hoc dagli acquirenti ed è tale struttura che rimborsa i debiti grazie al flusso dei dividendi della società acquisita. In alternativa, tali debiti vengono scaricati sulla stessa società acquisita, fondendo la società veicolo con l’impresa oggetto della scalata. Tale tecnica è in particolare utilizzata dai fondi di private equity

Lender of last resort (v. prestatore di ultima istanza)

Leva finanziaria (v. leverage)

Leva negativa (v. leverage)

Leverage (leva finanziaria) utilizzazione del debito al fine di accrescere il livello delle risorse disponibili per, ad esempio, sviluppare un maggior livello di attività. Una delle ragioni per lo scoppio della crisi del subprime, come di molte crisi precedenti – tra cui, quella del 1929 – è proprio quello che le istituzioni finanziarie, nel nostro caso le banche, le banche di investimento, i privati, gli hedge funds, i fondi di private equity, hanno fatto ricorso a un troppo alto livello di debito. Così la Goldman Sachs, la più prestigiosa banca di investimento e a capo della quale è stato lungamente l’attuale ministro del tesoro Usa, H. Paulson, presentava, alla metà del 2008, un rapporto mezzi propri/debiti che era pari a circa uno a trentadue. È quindi ora in atto, tra mille difficoltà, un’operazione di deleveraging (v.). Ma, in periodi di difficoltà, l’effetto di leva può esercitar i anche in senso negativ