Intervista a Giulio Marcon sul rapporto di Sbilanciamoci e Greenpeace che smentisce il ministro. L’economia è già «a mano armata». I dati delle associazioni: un regime di guerra.Da il manifesto.
Il ministro della difesa Guido Crosetto ha sostenuto ieri che, nel campo militare, la capacità produttiva italiana e occidentale è di molto inferiore a quella del «lato oscuro della forza», ossia della Russia, dell’Iran, della Corea del Nord». E, per questa ragione, ha rinnovato la necessità di aumentare la spesa militare italiana che è «sotto il 2 per cento del Pil».
Abbiamo confrontato i dati di Crosetto con quelli pubblicati nell’e-book Economia a mano armata 2024 di Sbilanciamoci e Greenpeace consultabile sui siti delle associazioni. E abbiamo chiesto a Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci, se le affermazioni del ministro corrispondono alla realtà: «No – ha risposto Marcon – La spesa militare dell’Unione Europea è quasi 4 volte di quella russa, lo hanno confermato i dati del’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (Sipri) del 22 aprile scorso (il manifesto, 23 aprile, ndr.). E in questo calcolo non ci sono il Canada e gli Stati Uniti che, da soli, rappresentano il 37% della spesa mondiale in armamenti».