Top menu

Bannon: «Meloni ponte con la Ue? Non ci serve, torni alle posizioni che aveva prima di diventare premier»

Intervista a Steve Bannon, ideologo del movimento Maga, che parla di epurazioni e di decostruzione dello Stato amministrativo, di taglio dei fondi per l’Ucraina e di Giorgia Meloni. Da Il Corriere della Sera

Steve Bannon ci ha dato appuntamento alle 11 dell’11/11, l’ora e il giorno dell’armistizio che sancì la fine della Prima guerra mondiale. È Veterans Day, festa nazionale. È seduto a un tavolo a casa davanti al camino, circondato da telecamere: sta registrando il suo programma online «War Room» con l’aiuto di un assistente. Il clima non è di armistizio. «Non possiamo aspettare l’insediamento di Trump: la battaglia per il controllo del governo avviene in questo momento: alla Camera, al Senato, nello Stato amministrativo, alla Difesa, i giudici…». 

L’ex stratega della vittoria di Trump nel 2016 guida il braccio mediatico del movimento Make America Great Again (Maga). Dice che ora le priorità sono la «decostruzione dello Stato amministrativo» e il debito pubblico, «la principale minaccia alla sicurezza nazionale». L’incontro Trump-Biden di domani? «Una cortesia di Trump, sono contento che lo faccia, ma non ne ha bisogno. Io non inviterei Biden all’insediamento. Dicono che serve unità. Avremo l’unità dopo che abbiamo epurato i traditori». 

A marzo lei ci disse che se Giorgia Meloni volesse essere riaccolta dopo la vittoria di Trump dovrebbe dimostrare di aver cambiato posizione sull’Ucraina. 

«Parlavo del movimento Maga, non di Trump. Lui non fa queste richieste agli altri Paesi. Ma credo che molti, nel movimento qui, pensano che Meloni si è quasi trasformata in una Nikki Haley. È stata tra i più grandi sostenitori della continuazione della guerra in Ucraina. Però l’Italia non ha fatto abbastanza per tenere il canale di Suez aperto per il commercio: tra i gruppi tattici di portaerei là, credo che ci sia solo una corvetta italiana. Comunque penso che il suo atteggiamento cambierà con l’arrivo del presidente Trump, che la convincerà. E che i Paesi della Nato saliranno a bordo abbastanza rapidamente. Altrimenti, se crede davvero a quello che ha detto negli ultimi anni, dovrebbe essere pronta con gli altri in Europa a metterci i soldi, a staccare assegni grandi quanto i discorsi. Noi del movimento Maga siamo irremovibili, vogliamo tagliare al 100% i fondi per l’Ucraina alla Camera». 

Read more